Piove sempre e piove sul bagnato del parquet del Palavolcan. Dopo la tromba d’aria del 5 novembre 2014 che ha spazzato via una parte della copertura del Palavolcan (unica struttura sportiva al chiuso della città) ad oggi nulla è cambiato, anzi le condizioni del palazzetto sportivo di corso Italia sono peggiorate. I muri che grondano umidità, la copertura (semplici fogli di plastica) in parte sono volati via per il vento, il parquet umido, bagnato non può certo essere salvato da qualche foglio di plastica. E’ una situazione che non può reggere ancora a lungo e che ha visto, da quel 5 novembre ad oggi, tripilcare i danni e, quindi, i costi per l’intervento di recupero.
E’ stato acceso un mutuo, hanno squillato le trombe del finanziamento regionale (3 milioni di euro) ma oltre il solito tam tam trionfante ancora non è stata predisposta nessuna gara d’appalto per il ripristino, il recupero e, quindi, la riapertura del Palavolcan
L’associazione 104 orizzontale onlus che era riuscita con la forza del volontariato a trasformare un “pezzo” della struttura da selva incolta a parco giochi per i bimbi, è furente vedendo il loro lavoro vanificato. Gli atleti della pallavolo, del calcio e del basket sono fuori dalla struttura, e si ritrovano sempre alla ricerca di luoghi dove allenarsi con dispendio di soldi ed energie.
L’assessore Francesco Carrara seppur munito di volontà e concretamente si è dato da fare (fisicamente) per tentare di proteggere il parquet di fatto non ha ancora alzato la voce per chiedere che immediatamente si azioni la macchina burocratica per indire la gara d’appalto e iniziare i lavori di recupero.
In una città dove le strutture sportive sono pochissime, il recupero del Palavolcan doveva e deve essere priorità assoluta dell’amministrazione Barbagallo. L’associazionismo e lo sport sono “voci” essenziali per una città che vuole essere minimamente civile.
(mAd)
