Il Teatro Bellini va in malora mentre se ne discute la sistemazione , articolo del Dott. Alfio Fichera pubblicato su “La Sicilia ” 11 febbraio 1951 (un anno esatto prima dell’incendio).
“Triste agonia quella del vetusto e cadente Teatro Bellini, nobile e fastosa sala che i nostri padri costruirono con grande amore e che oggi un feroce destino perseguita. Sarebbe stato a quest’ora ricostruito in muratura e , forse, nel Carnevale avrebbe dischiuso i suoi battenti se non fosse stato per l’inconcepibile ostilita’ e incomprensione della realta’ che fece respingere offerte e seguire l’illusione di un miraggio irrealizzabile senza richiedere le necessarie garanzie. In questi giorni un’attesa occasione vantaggiosa per il Comune minaccia di naufragare forse per il duro destino che si oppone al risorgere del bel teatro. In termini poveri la situazione attuale e’ la seguente: il Comune ha ricevuto offerte per la ricostruzione immediata del teatro, ricostruzione che importa la spesa di un bel gruzzolo di milioni. Al proposito vi e’ stata la solita riunione di competenti, egrege persone benpensanti e intelligenti, ognuna delle quali con un proprio progetto ha sostenuto un proprio punto di vista con discussioni sapienti e interminabili. In casi del genere tutti parlano, seguendo il proprio ordine di idee, senza approfondire gli argomenti e le proposte degli altri. E cosi’ non si e’ concluso niente. L’ostacolo piu’ forte era quello del progetto: chi lo fara’, o meglio, chi caccera’ fuori i quattrini per farlo redigere senza avere la certezza dell’assegnazione? Li caccera’ , dunque , il Comune? Meglio fare un concorso. Sara’ concorso fra professionisti cittadini oppure concorso a carattere provinciale, oppure regionale, oppure nazionale? Ma perdutisi in labirinti del genere, nessuno penso in quella riunione al particolare che i capitali occorrenti per far risorgere il “Bellini” potrebbero essere disponibili oggi e non piu’ domani e che e’ una buona norma non lasciar tempo al tempo e afferrare le buone occasioni. Bisogna osservare tutte le norme di legge, seguire una prassi legale, perche la moglie di Cesare non deve essere sospettata, siamo d’accordo , ma creando, nel caso nostro , ostacoli e cercando tutti gli alibi perche’ non si possa mai dire che l’amministrazione voleva preferire l’uno all’altro dei concorrenti, si potrebbe lasciare adidi al sospetto, illegittimo pero’, poiche’ nessuno degli attuali amministratori e’ sospettabile , che tutti gli ostacoli si vogliono creare apposta per far sfuggire l’occasione, per occulti e misteriosi motivi. E allora? Allora pensiamo che sia caso di esaminare nel piu’ breve tempo possibilele offerte, scegliere la piu’ vantaggiosa, e sarebbe questo compito della Giunta,riunire al piu’ presto , anche d’urgenza come altra volta, e per lo stesso argomento, fu fatto, il Consiglio perche’ decida, assegnare al commissionario un brevissimo lasso di tempo per la compilazione del progetto definitivo , imporre condizioni di tempo inderogabili e richiedere il deposito cauzionale. Insomma, agire come agirebbe un privato, cioe’ con la tempestivita’ alacre di un privato, lasciare all’interessato la compilazione del progetto perche il privato non e’ legato dalle pastoie delle scartoffie burocratiche, e non curare affatto le chiacchiere del prossimo perche’ , malgrado la tradizionale e indiscutibile onesta’ , la moglie di Cesare verra’ sospettata e calunniata”.
