Nel novembre del 1903 si svolgevano le elezioni comunali , i popolari di Santa Margherita ottenevano una vittoria schiacciante e sopratutto priva di imbrogli , almeno all’apparenza. Veniva eletto come sindaco un giovane rampollo della buona borghesia, Francesco Samperi Melita. Il novello sindaco si dava subito da fare per cercare di lenire la disoccupazione e organizzare meglio l’organico comunale, accresciutosi negli anni precedenti per il forte clientelismo , migliorare il servizio idrico cittadino , curare meglio le strade e le piazze e aprire nuovi gabinetti ed orinatoi pubblici in alcuni quartieri della citta’ che ne erano privi. Acireale sembrava rinascere dal suo lungo torpore amministrativo e avviarsi verso un periodo di florido sviluppo sociale. Ma il destino era dietro l’angolo: Il 25 gennaio 1905, alle ore 14.30, di ritorno dalla Prefettura, il giovane sindaco sara colpito da un malore mentre rincasava (l’abitazione era in via Vittorrio Emanuele angolo via Sciuti) e nel giro di poche ore morirà all’eta’ di 34 anni, tra la costernazione generale e senza che i medici accorsi avessero potuto fare qualcosa per salvarlo. Con la sua scomparsa finiva il breve periodo di sviluppo e ricominciarono le solite , asfissianti lotte politiche, che precedentemente avevano affossato la città.
Il Sindaco riposa nella cappella di famiglia nel cimitero di Acireale.
Alla Villa Belvedere lo scultore Michele la Spina gli dedicava una scultura in bronzo poi sostituita da una in marmo
( Note sulla “Societa’ acese del primo anteguerra e sul terremoto dell’8 maggio 1914 “- prof. Antonio Patane’ – Memorie e Rendiconti)