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Piccola storia di Jaci – Il monumento dei caduti, anno 1929

Alla fine degli anni 20 anche la Citta’ di Acireale sì doto’ di un opera monumentale per onorare degnamente i gloriosi Caduti in guerra. L’opera fu affidata allo scalpello del maestro Michele La spina che utilizzo’ travertino bianco e cannoni di preda bellica per fondere le statue. L’opera realizzata nel 1929 aspettava solo di essere degnamente inaugurata, ma come di disse , non si riusciva a trovare un oratore ufficiale per recitare il discorso, il tema della nudita’ dei personaggi forse avrebbe offeso “il comune senso del pudore”. Ci pensarono i giovani del GUF a scoprire il monumento con una goliardata notturna (come si racconto dopo “L’inaugurazione”). Storica rimase la battuta di Don Sozzi, filosofo acese dal grande senso dell’umorismo : “U vivu è troppu mortu, e u mortu è troppu vivu”. Rimase il rammarico, nella cittadinanza, di non aver celebrato l’inaugurazione in maniera ufficiale, magari alla presenza di S.M il Re presente in quel periodo nella provincia di Catania…… come si suol dire “i cosi di Jaci”.

Foto rintracciate all’Archivio Storico di Acireale dallo Studioso Aurelio Grasso

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