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Piccola Storia di Jaci – Il portale della Cattedrale

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Il 17 gennaio 1667,  davanti al notaio Giuseppe Zappala’, si riuniscono i Governatori  della Chiesa della Nunziata , Matrice di Aci;  e  lo scultore messinese Placido Blandamonte per stabilire i termini dell’accordo per l’esecuzione du una ” Januam seu Portam magmam, marmoream , albam , statuariam, bene et magistraliter facta omni qua decet cura, vigilantia et diligentia iuxta formam designi facti per dictum de Blandamonte”. la consegna dei lavori era prevista entro l’anno successivo 1668, curandone la consegna nella Matrice. Il prezzo dell’opera compreso trasporto da Messina venne stabilito in 1000 onze dilazionate dal 1667 al 1671. Il Blandamonte a mezzo corriere informava i governatori che il 01 febbraio 1668 , tempo permettendo, l’opera completata avrebbe preso il mare per giungere lo stesso giorno nel porticciolo di Santa Maria La Scala: infatti in quel pomeriggio i governatori e la folla di curiosi avvistarono la tartana battente bandiera genovese, Attraccata la nave le operazioni di scarico si conclusero a tarda sera, per mezzo di oltre 40 uomini. Il giorno successivo il carico fu visto trainare, su lunghi carri, da buoi che arrancavano per superare la ripida strada della Timpa. Senza indugio , si passo’ alla posa delle opere, sotto la sorveglianza dell’artista. Man mano che i lavori procedevano, i governatori notavano che l’opera presentava delle difformita’ rispetto al progetto originale in loro possesso . La delusione fu’ maggiore allorche montate le statue dell’Annunziata e dell’Angelo Gabriele – ” le statue dovevano essere dell’istesso modo e forma conforme quelle della Terra di Mompileri” . Immediata fu’ la protesta dei committenti, i quali richiesero al Blandamonte il rifacimento delle statue contestate , ma pare che egli si sia rifiutato di attenersi alla clausola contrattuale. Di conseguenza, i governatori si rifiutarono di effettuare nei tempi convenuti il pagamento delle rate restanti del compenso ma anzi , con atto protestatorio, del 27 ottobre 1668, ricorsero alla Regia Curia Civile di Aci, retta dal Dott. Alfio de Vasta intimando al Blandamonte di rimediare alle difformita. Il 3 novembre il Blandamonte , davanti al magistrato, non solo respinge gli addebiti , ma anzi dichiara di voler avanzare azione di lesione, sostenendo che il valore reale dell’opera era ben quattro volte maggiore , cioe’ 4000 onze . A seguito dell’intervento di personalita’ tra cui il  Vescovo Michelangelo Bonadies , la vertenza infine venne composta: il Blandamonte imborso’ il resto della somma convenuta e la chiesa si tenne le statue della Madonna Annunziata  e dell’Angelo Gabriele, pur se non conformi nella positura a quelle della Terra di Mompileri. (da “La loggia Giuratoria e le Basiliche di Acireale”di G.Gravagno)

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