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Piccola storia di Jaci – Il primo campo sportivo di Acireale, 1930

Le ricerche di archivio condotte dallo studioso Aurelio Grasso anno riportato alla luce il progetto per la costruzione di un grandioso stadio in località “Piano Pizzone”:

Tra la fine degli anno 20 e inizi anni trenta, il regime fascista attenziona in modo particolare il mondo dello sport  con il finanziamento e la progettazione di impianti sportivi. Tutte queste iniziative rientrano nell’ambito delle “Leggi fascistissime” dove la gioventù italiana in modo particolare doveva essere seguita “dalla culla al moschetto”.

IL PRIMO CAMPO SPORTIVO DI ACIREALE

La società sportiva “Acireale” calcio ebbe vita nel lontano 1929 allorquando alcuni sportivi acesi si prodigarono per riunire, in un’unica squadra, i giocatori migliori presenti in diverse realtà cittadine.
Sin da subito l’idea ebbe un notevole risalto negli ambienti cittadini, non solo sportivi, cosicché il podestà Pietro Grassi Badalà scrive al competente “Ufficio Sportivo” in Roma per poter accedere ai finanziamenti promossi dal Duce per le Società Sportive.
La risposta non si fece attendere ed il 30 settembre del 1929 il dirigente dell’Ufficio Sportivo comunica al Podestà di Acireale i dovuti chiarimenti oltre alle normative vigenti sugli espropri di terreni da destinare alla realizzazione di impianti sportivi.
La problematica del terreno venne risolta grazie alla munifica donazione fatta dal sig. Casimiro Carpinati di un suo terreno in località “Pizzone”.
La Società calcistica “Acireale” viene così iscritta alla terza divisione siciliana per il campionato 1930-31.
L’amministrazione comunale, intanto, il 28 settembre del 1930 concedeva a titolo gratuito l’utilizzo dell’ex casotto daziario sito in località Pizzone alla Società sportiva in supporto al nascente campo di calcio. Qui in un campetto ancora alla buona il 9 novembre del 1930 si svolge la partita inaugurale contro il Cefalù (1-1), alla presenza di alcune autorità locali tra cui lo stesso Podestà Pietro Grassi Badalà, sua Eccellenza il Vescovo di Acireale Mons. Evasio Colli, ed il segretario politico Alessandro Politi.
Con apposita delibera l’8 dicembre del 1930 il comune di Acireale stanziava la somma di £ 3000 per l’anno 1930, mentre per il 1931 destinava la somma di £ 10.000.
Grazie a questi finanziamenti si da incarico all’Ing. Francesco Anfuso di Catania di realizzare il progetto di un campo sportivo per la gioventù acese in località “Pizzone” unitamente al progetto di una piazzetta per la località Mangano.
L’11 febbraio del 1931 il professionista consegna i progetti a lui richiesti per un compenso di £ 5.000.
La Società Acireale calcio chiude il campionato con la promozione in seconda divisione per l’anno 1931-32.
L’entusiasmo è alle stelle, bellissima in tal senso la pagina dedicata all’argomento dal dott. Fichera nel 1932.
Altri personaggi entrano nel vivo del calcio acese come il Cav. Peppino Puglisi (1863-1934), che diverrà il presidente della Società.
L’idea di realizzare il campo di sportivo al Pizzone non era particolarmente gradita e quindi si decise di non realizzare il progetto dell’Ing. Anfuso in attesa di una più consona collocazione.
La donazione del possidente Giovanni Russo Bonanno in località Cappuccini fu la risoluzione ad ogni dubbio e diede corpo alle aspettative degli sportivi, ma questa è un’altra storia.
© Aurelio Grasso

Foto del progetto di Aurelio Grasso.

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