Il presidente della fondazione del carnevale di Acireale Antonio Coniglio guarda il calendario e si accorge che al 25 aprile precede un sabato e una domenica e pensa: “gran bel ponte, facciamo uscire i carri in fiore, quale occasione migliore”. Il presidente Coniglio così continua a perseguire il disprezzo della memoria e dimentica (non finge lo dimentica davvero visto che siamo nella terra dei trunzi doc) che il 25 aprile in tutta Italia è la festa della liberazione dal nazifascismo. Il nazifascismo quel periodo storico del ‘900 che ha condotto ad una guerra mondiale e che ha prodotto oltre 71 milioni di morti. 22 milioni e mezzo i militari e oltre 48 milioni le vittime civili.
Il presidente Coniglio si è distratto e quella data nel calendario per lui ha avuto solo il significato di “pontificare” l’iniziativa dei carri in fiore mentre in tutto il resto d’Italia quella data ha un significato profondissimo, un significato che vuole ricordare la più grande brutalità commessa ai danni dell’Uomo. Ovviamente non cambiando la data (qualora venisse confermata) il presidente della fondazione si ritroverebbe con un’interrogazione parlamentare e, possiamo tranquillamente supporlo, diventerebbe un fatto nazionale lo sfregio che si perpetuerebbe alla memoria dei caduti, dei resistenti e dei combattenti per la libertà dal fascismo.
Coniglio e l’amministrazione tutta saranno indicati come gli unici ad avere fatto una “carnevalata” proprio nel giorno in cui si manifesta la maggiore espressione di solennità e di memoria per le vittime della guerra e il giorno in cui si manifesta contro l’orrore della guerra e i disastri delle dittature.
Ovviamente speriamo che il presidente della Fondazione del Carnevale riprenda coscienza presto e cambi la data per la kermesse in fiore in caso contrario sarà ancora una battaglia di resistenza a difesa della memoria, contro le guerre e le dittature.
(mAd)
