Il brano fu scritto interamente dal frontman Freddie Mercury nella sua abitazione di Kensington, Londra.
Sei minuti di accattivante e miscela che unisce hard rock e opera, canto a cappella, chitarra e piano.
Era il 1975 e sembrava impossibile, prevedere il successo di un brano dalla struttura così complessa e così lungo, invece “Bohemian Rhapsody”, pubblicato il 31 ottobre, fu proprio questo: un trionfo nelle classifiche discografiche, destinato tra l’altro a durare nel tempo, al punto che nel 1991, sull’onda emotiva della prematura scomparsa di Freddie Mercury, tornò in testa alla classifica per restarci a lungo. E poi nel 2018, grazie al successo dell’omonimo film, dedicato alla storia della band, è diventata la canzone più ascoltata di sempre nel ventesimo secolo. Una canzone dalle mille vite che continua a stupire ed emozionare dopo quasi cinque decenni dalla sua registrazione.
“Bohemian Rhapsody è contenuta in “A night at the opera”, un album molto ambizioso attraverso il quale i Queen, spaziano tra influenze che vanno dal progressive rock fino al dixieland passando per l’hard rock. E proprio questo brano rappresenta il punto di svolta in direzione di un sound ancora più ricercato ed innovativo.
Freddy Mercury curò con scrupolo quasi maniacale il pezzo, non tralasciando alcun dettaglio, curandone ogni singolo passaggio ed amalgamando la fusione tra i diversi generi musicali. Le registrazioni del brano richiesero ben sei settimane di lavoro. Inoltre, la struttura e l’ambiziosità della canzone, necessitarono dell’utilizzo di numerosissime sovraincisioni, soprattutto delle voci, cui parteciparono esclusivamente i tre componenti della band, oltre a Mercury ovviamente: si parla di circa 180 parti vocali.
Freddie Mercury, aiutato dal suo talento e dal suo estro, concepì la canzone con l’intenzione di stupire unendo generi diversi strizzando l’occhio all’opera.
Così “Bohemian Rhapsody” è strutturata in cinque diverse parti: un’introduzione corale cantata a cappella, un segmento in stile ballad che termina con un assolo di chitarra, un passaggio in perfetto stile operistico, una sezione molto aggressiva in stile hard rock per finire con un’ultima parte di nuovo in ballata che porta a concludere il brano con solo piano e chitarra.
Indiscusso merito del trionfale successo di “Bohemian Rhapsody” va dato anche al videoclip, tra i primi della storia della musica a essere utilizzato a scopo promozionale. D’ora in avanti, diventerà consuetudine presso le case discografiche, la produzione di video musicali per promuovere i singoli dei loro artisti.
“Mama, just killed a man, put a gun against his head,
Pulled my trigger, now he’s dead, mama, life had just begun,
But now I’ve gone and thrown it all away. Mama, ooh,
Didn’t mean to make you cry,
If I’m not back again this time tomorrow,
Carry on, carry on as if nothing really matters. Too late, my time has come”.
“Mamma, ho appena ucciso un uomo
Gli ho puntato una pistola alla testa
Ho premuto il grilletto, ed ora è morto
Mamma, la vita era appena iniziata
Ma ora l’ho lasciata e l’ho buttata via
Mamma, non volevo farti piangere
Se non sarò tornato a quest’ora domani
Va avanti, va avanti, come se niente fosse stato
Troppo tardi, è venuta la mia ora”
Immagine: Rogier van der Weyden, Deposizione, particolare del volto della Maddalena piangente.
Luigi Pennisi
