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La violenza subita da Chiara Insidioso non si può e non si deve accettare.

Voglio dedicare questa Giornata a Chiara Insidioso massacrata quando aveva appena 19 anni, dal suo carnefice, e che vive la sua vita sospesa tra le mura di una clinica della Fondazione Santa Lucia di Roma. Il suo stato attuale è quello di avere riportato dei gravi danni celebrali che non sono dovuti ad una malattia degenerativa o ad un incidente d’auto, Chiara è stata ridotta così da chi avrebbe dovuto amarla, cioè il fidanzato che preso dalla gelosia, il 4 febbraio 2014 l’ha aggredita violentemente massacrandola di botte all’interno della loro casa.

A Chiara, lè è stata sbattuta la testa al muro ed è subito svenuta, dopodichè è stata presa a calci in testa con le scarpe con la punta di metallo, non avendo neanche possibilità di difendersi da tanta crudeltà. Il mostro, la picchia talmente forte che le fracassa il cranio , l’orbita e le spappola la milza e con i soccoritori si giustificherà dicendo che Chiara, era caduta dalle scale.

Alla fine confessa e viene condannato in primo grado a 20 anni di carcere ma dopo qualche anno, nella sentenza di appello, il carnefice di Chiara si è visto scontare la pena a 16 anni perchè ha semplicemente chiesto scusa. Chiara ê sta massacrata tre volte: dal suo pseudo fidanzato in primis, dalla giustizia e da chi dovrebbe garantirle dignità perchè oltre ad uno sconto di pena che onestamente si fa fatica a comprendere, Chiara percepisce un assegno d’invalidità di 288 euro, più 500 euro di accompagnamento.

Con una persona come Chiara, invalida al 100% e con il bisogno di assistenza continua, una pensione così bassa non può aiutala una volta uscita dalla struttura e non potrà permettere alla famiglia di darle un’ assistenza continua.

Chi l’ha ridotta cosi non pagherà neanche un centesimo di risarcimento perchè il mostro è nullatenente e i genitori di Chiara gridano giustizia.

Una volta che Chiara uscirà dalla clinica che oggi la ospita, si cerca una struttura adeguata che possa continuare a farla vivere dignitosamente visto che i genitori vivono in affitto in una casa con barriere architettiniche insormontabili.

Il padre si è rivolto a tutti affinchè gli assegnassero una casa adeguata per le esigenze di sua figlia ma a nulla sono servite le sue richieste di aiuto. Chiara ha bisogno di assistenza continua e, oggi grazie alla continua riabilitazione riesce a scrivere il suo nome e usa il computer, Chiara vuole vivere a tutti i costi e ha bisogno continuamente di riabilitazione perchè ha ancora tanto da recuoerare.

Nessuno riesce ad aiutarli, intanto lei, non potrà mai più avere una vita normale, non potrà mai costruirsi una famiglia e il dolore dei genitori è il non sapere chi si prenderà cura della loro figlia quando loro invecchieranno o non ci saranno più visto che Chiara di soli 26 anni, vivrà in questo stato semivegetativo per sempre mentre il suo carnefice a cui è stata vergognosamente ridotta pure la pena, tra buona condotta e altro, presto uscirà dal carcere e si potrà rifare una vita.
La vera pena la sconterà Chiara e i suoi genitori, solo a loro rimarrrà il dolore e la totale violazione dei suoi diritti umani.

Graziella Tomarchio

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