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venerdì, Maggio 17, 2024
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SULLA DISCONTINUITA’: una nota di Nicola D’Agostino

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SULLA DISCONTINUITA’

In questi giorni difficili ho potuto/dovuto comunicare rispondendo alle sollecitazioni dei giornalisti. Nonostante le enormi difficoltà, ho cercato di “leggere” sotto traccia, di interpretare umori, di capire le reazioni ai fatti gravi di giovedì notte/venerdì mattina.

1) Ci sono stati tanti attestati di solidarietà: pubblici e privati. Tutti hanno fatto piacere. In fondo chiunque si sia speso, si sia fatto vedere, abbia fatto anche una telefonata, va ringraziato. Anche il sit-in di venerdì mattina, l’incontro di sabato mattina sono da rubricare fra le reazioni concrete e positive di una comunità che si definisce “civile”.

2) Oggi però sono molto concentrato su cosa accadrà nell’immediato futuro: io non intendo cambiare abitudini, non vorrei fosse soprattutto sconvolta la vita della mia famiglia, sono in costante contatto con gli organi inquirenti perché magari si possa fare in fretta ed arrestare i responsabili. Di più: mi auguro inizi un percorso di collaborazione da parte anche “dei concittadini che sanno” con le forze dell’ordine affinché venga distrutta definitivamente la delinquenza organizzata in città (che è anche Mafia).

3) L’unità e la compattezza sono la risposta concreta migliore: l’esempio quotidiano di decine di migliaia di acesi onesti che vanno apprezzati e vanno messi a confronto con quelli, per carità onesti anche loro, ma che invece (anche per retaggio culturale) sono usi a “tollerare”, “a girare lo sguardo dall’altra parte”, “a fare finta di nulla”, o peggio ancora (e questi sono complici e disonesti) “AD AGEVOLARE” le prassi delinquenziali che alimentano, dal basso verso l’alto, un circuito culturale, economico e sociale che poi diventa Mafia ed organizzazione mafiosa.

4) Tutti ci chiedono: come mai questi gesti di ritorsione? Cosa li ha scatenati? Abbiamo risposto, a chi sta indagando, con un elenco enorme di provvedimenti interni ed esterni all’amministrazione che certamente creano la discontinuità che anima la nostra attività politica. E ribadisco che aver preteso rispetto delle regole per strada, nei mercati, aver preteso differenze fra chi paga e chi non paga le tasse, avere preteso che le violazioni di legge diventassero pesanti sanzioni (da un suolo pubblico concesso ad una attività commerciale non in regola), avrà potuto scatenare alcune reazioni. Le attività di controllo e repressione sono in corso, vedremo dai report come stavano le cose e poi tireremo le somme e faremo i confronti con il passato.

5) Certo dispiace che qualcuno non abbia resistito alla tentazione di banali allusioni. Che dire? I cittadini acesi giudichino chi siamo, giudichino la nostra storia, la mettano semmai a confronto con altre. Sanno tutti che non abbiamo frequentazioni sospette e che questa gente non la conosciamo, non ci parliamo e neppure vogliamo incontrarla mai.

6) D’altra parte è sotto gli occhi di tutti che siamo stati molto “antipatici” in generale: dall’eliminazione della doppia fila in centro, alle multe più che raddoppiate per violazioni varie (che ovviamente nulla c’entrano con gli avvertimenti subiti), fino ad arrivare ai controlli in corso su suolo pubblico, licenze, ambulanti, abusivi. Toccando tanti interessi consolidati che non erano inappuntabili sotto il profilo del rispetto di norme e regolamenti e facendo scelte non accomodanti. Appunto: creando, anche in questo delicato ambito, la DISCONTINUITA’, affinché questa non resti solo uno slogan.

7) Ci sono anche temi più scottanti come le scelte in materia urbanistica (stop alle concessioni edilizie, se non quelle dovute per legge), la questione spazzatura, il prossimo abbattimento dell’Ecomostro, gli accertamenti su alcuni lavori pubblici eseguiti male. Sarà compito di Polizia, Carabinieri e Procura venirne a capo: noi garantiamo collaborazione piena, ma soprattutto l’impegno a continuare su questa strada di rispetto ferreo delle leggi. Ci auguriamo davvero che si possa fare piazza pulita, anche con il nostro piccolo e modesto impegno.

8) E’ già cambiato qualcosa però: la gente non ha più paura. E’ un fatto importante e che ci incoraggia ad andare avanti sapendo che non siamo soli. Perché per la prima volta c’è stata la consapevolezza che non era poi così strano che si accostasse Acireale ad atti che provengono dalla delinquenza organizzata: chi la pensa ancora diversamente (per fortuna pochi e male accompagnati), se non è in mala fede, ha evidenti limiti intellettivi.

9) Un percorso spontaneo di legalità è già di fatto in corso: alcune esperienze associative sul contrasto all’estorsione, gli interventi di alcuni gruppi anche politici, l’impegno di alcuni organi di informazione, i provvedimenti del Consiglio comunale, l’attività dell’amministrazione, l’intitolazione a Vecchio dell’area Com, le iniziative organizzate dal vescovo, il convegno della Consulta giovanile, l’attività degli scout. Occorre mettere tutto a sistema e proseguire, continuando a dare l’esempio e provando a cambiare le cose. La proposta al bilancio partecipato di un aderente del M5S su un progetto denominato “La mafia è una montagna di merda” e ispirato ad una frase di Peppino Impastato (progetto che dovrebbe prevedere, immagino, incontri con forze dell’ordine, concorso di idee, murales in tutte le scuole acesi) è ottima; così come occorre riprendere l’iniziativa degli scout e chiedere a tutti i commercianti (in accordo con le associazioni di categoria: immagino la Confcommercio vorrà dare una mano) di accettare di esporre l’adesivo “Io non pago il pizzo” sulle loro vetrine. Il Comune potrebbe proporre una campagna di sensibilizzazione in favore di chi ci sta. Certo, chi non aderisse non ci farebbe una gran bella figura…

10) Come si vede cose da fare ce ne sono tante. Contano molto i buoni esempi, contano i fatti. Una comunità cresce, si evolve, perde le sue paure, rinuncia alle complicità se sa reagire compatta, evitando ridicole e pretestuose divisioni. Almeno su questi temi.

Nicola D’Agostino

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