La legge che prevede le somme in bilancio per l’acquisto dei beni immobili al momento di proprietà delle s.p.a è del 21/09/2016, una svolta che potrebbe portare ad un primo serio tentativo di risoluzione delle questioni legate ai debiti delle Terme di Acireale e Sciacca. Di fatto le Terme pubbliche regionali, diventano negli anni, in parte, società private ritornano alla Regione che paga i debiti prodotti negli anni acquisendo i beni immobili della s.p.a. Del resto rimanevano davvero poche soluzioni se consideriamo che il tribunale, mesi fa, aveva rigettato l’istanza di fallimento.
E’ un passo avanti? Certamente si, ed anche un motivo per ragionare intorno alla bontà dei tentativi di privatizzazione che altro non sono state che la pietra tombale delle Terme di Acireale e Sciacca. Sembra altresì scontato che dopo l’acquisizione dei beni immobili da parte della Regione si provvederà a risanare i debiti e a produrre un bando pubblico per la gestione dei privati che vorranno aderire della cosa pubblica, di un bene che ha prodotto innumerevoli costi per la collettività e che negli ultimi anni è stato messo nella condizione di non erogare servizi con efficienza.
Il bando quindi arriverà dal momento in cui la situazione delle Terme di Acireale e di Sciacca potrà considerarsi risanata. Un bando che non sarà più scritto dal commissario straordinario ma dall’Ente pubblico. Sono cambiamenti che potrebbero portare ad un reale interessamento da parte di privati imprenditori termalismi ma che ci fa capire come la gestione allegra della cosa pubblica produce sempre fallimenti e inefficienza.
Le Terme di Acireale e di Sciacca (mentre tutte le altre terme italiane ed europee godono di buona salute) cercheranno negli anni di trovarsi uno spazio nel mercato del benessere europeo e potranno, se ben gestite, essere uno dei motori per l’economia acese e del circondario.
(mAd)
