Acis babbana cititas, trunzorum cavolorumque mater.
Un vecchio amico professore, qualche decina di anni fa mi recitò questa frase, quasi quasi mi offesi, oggi sono io a riproporla.
Un popolo orgoglioso della sua storia e delle sue tradizioni, ma cieco e caparbio quando si tratta del bene comune.
Nella città si sta delineando una frattura tra due partiti: Carnevale si (senz’altro maggioritario) e Carnevale no (minoritario ma a mio parere dalla parte giusta).
La Cittadella del Carnevale, da tempo è definita un luogo malsano e da rimettere in condizioni di salubrità, non è una scoperta di Antonio Coniglio e neanche di questa Amministrazione.
I carristi, ritenuti sin d’ora carne da macello, con la gestione Coniglio sono finalmente diventati protagonisti del Carnevale, perchè i maestri della cartapesta sono stati considerati sinora alla stregua degli schiavi che costruivano la grande muraglia. I corsi sulla sicurezza nel lavoro, di antincendio, di primo soccorso sono stati caldeggiati dal presidente Coniglio e finalmente i nostri valenti artigiani/artisti vi hanno partecipato. Che lavorassero in ambienti inadeguati, insicuri e insalubri poco contava, tanto con una bella firma in una liberatoria tutto si risolveva.
Ma ad Acireale il Carnevale non si tocca, gli Acesi del partito del Carnevale Si) si indignano, si inalberano, perdono le staffe, si irrigidiscono e mollano i campo quando il contraddittorio non gli conviene più.
E no, cari amici acesi, amati concittadini, abbiamo taciuto quando ci hanno rubato il lavoro e da Città opulenta siamo diventati Città parassita e improduttiva, abbiamo taciuto quando hanno cementificato ovunque a nostra Città, abbiamo taciuto quando hanno messo l’azolo alla villa, continuiamo a tacere quando i gas di scarico continuano ad avvelenare gli abitanti del Centro Storico.
La legalità, cavallo di battaglia dell’Amministrazione Barbagallo, ci sta scomoda, l’adeguamento alle norme ed alle leggi ci sembra esagerazione!?!?
Il Carnevale deve saltare un anno e speriamo non due, perchè con i soldi che l’amministrazione risparmia, si sistemerà la Cittadella in modo decoroso e conforme alla legislazione.
Non ci saranno tensostrutture, ne baracche, ne tendopoli, ma un Carnevale in tono minore, con l’accordo e il beneplacito dei maestri carristi, che in questa storia, hanno dimostrato di essere persone mature, serie e innamorate del Carnevale e soprattutto consapevoli che Antonio Coniglio e Roberto Barbagallo hanno a cuore sia il Carnevale sia la loro integrità fisica.
(santodimauro)