Il Tupparello, come nessun altro simbolo, racconta una storia di incapacità, degrado, cattivo uso dei soldi pubblici. Uno stadio (se possiamo chiamarlo così) che nasce dopo un’attesa di oltre trent’anni e nasce male, malissimo. Si inaugura il Tupparello (Acireale in serie B) senza fari per le partite notturne, con le curve che per oltre metà della capienza non vedono il rettangolo di gioco, con una tribuna centrale senza copertura e bassa tanto da non vedere bene la partita almeno per le prime cinque file di posti (partendo dal basso) e con un anello interrotto (mai visto in Italia e nelmondo) dagli spogliatoi e da una “casa”. Incredibile.
Dopo tanti anni siamo riusciti ad “accendere i fari”, intanto la storica società granata “Acireale ’46” passava dalle mani di presidenti incapaci che hanno fatto fallire la società e si sono dati alla macchia senza lasciare tracce alle loro spalle. Tifosi giustamente imbestialiti e, intanto, la struttura continuana e continua a degradarsi.
Oggi entrare al Tupparello (uno stadio che non ha mai avuto un nome dignitoso) è affondare nella tristezza. Il prato si presenta sconnesso e pieno di erbacce, la pista assoultamente inagibile e abbandonata, le tribune e le curve sono una discarica a cielo aperto ed ancora le luci negli spogliatoi, i servizi igienici ed ogni altra sovrastruttura è, di fatto, in stato di degrado.
Il Tupparello necessita di cure e di investimenti ma tutto ciò non avverrà per la cronica mancanza di fondi e per l’assenza di squadre professionistici. E’ per tale motivo che, al contrario, noi crediamo che la struttura sia rimessa in condizioni dignitose e che sia aperta a tutte le società sportive (non solo calcistiche) che ne fanno richiesta. Il Tupparello p in agonia e tanti fingono di non accorgesene.
(mAd)