La legge 3/2012 sostanzialmente prevede ai debitori di poter ricalcolare il dovuto attraverso un piano di rientro che, di fatto, ferma i creditori dalle azioni previste nei confronti dei debitori che non possono pagare. Vediamo di capire meglio come funziona la legge 3/2012.
La legge 3/2012 è importante perché per la prima volta si occupa di tutelare non solo le aziende ma anche e specialmente i privati (che è noto non possono dichiarare fallimento). La legge, infatti, è stata varata proprio allo scopo di aiutare chi, a causa di eventi eccezionali, non riesce più a pagare i propri debiti.
L’articolo 7, capo II della legge 3/2012 recita: “Il debitore in stato di sovraindebitamento puo’ proporre ai creditori, con l’ausilio degli organismi di composizione della crisi di cui all’articolo 15 con sede nel circondario del tribunale competente ai sensi dell’articolo 9, comma 1, un accordo di ristrutturazione dei debiti sulla base di un piano che assicuri il regolare pagamento dei creditori estranei all’accordo stesso, compreso l’integrale pagamento dei titolari di crediti privilegiati ai quali gli stessi non abbiano rinunciato, anche parzialmente, salvo quanto previsto dall’articolo 8, comma 4. Il piano prevede le scadenze e le modalita’ di pagamento dei creditori, anche se suddivisi in classi, le eventuali garanzie rilasciate per l’adempimento dei debiti, le modalita’ per l’eventuale liquidazione dei beni. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 13, comma 1, il piano puo’ anche prevedere l’affidamento del patrimonio del debitore ad un fiduciario per la liquidazione, la custodia e la distribuzione del ricavato ai creditori”.
In estrema sintesi la legge da la possibilità ai privati in situazione di sovra indebitamento che non sono in grado di onorare il debito (sia nei confronti delle banche, di finanziarie ed anche di Equitalia), di rivolgersi allo sportello che produrrà un piano di rientro reale e sostenibile da presentare in Tribunale. Il Magistrato nominerà un esperto contabile che, dopo attenta analisi, aiuterà il cittadino a mettere in atto un piano di rientro sostenibile.
I creditori, dall’altra parte, non riceveranno l’intera somma cui hanno diritto, ma solo la parte che realisticamente il debitore può permettersi di pagare. Condizione perché il piano di rientro venga avviato è che esso venga accettato da almeno il 60% di chi deve ricevere i soldi.
Ad Acireale appena da pochi giorni comunicato l’esistenza della nascita dello sportello informativo per l’uso della legge 3/2012, già alcune famiglie si sono presentate per richiedere sostegno.
(mAd)