Ho voluto prendere come fatto simbolico la realizzazione della pista ciclabile esclusivamente perché voglio considerarlo il primo passo verso obiettivi più importanti per la vivibilità urbana. La vivibilità e gli indici dei Comuni virtuosi che è stato il tema che FanCity Acireale ha portato avanti da decenni quando ancora alcuni tromboni locali si spostavano con il girello. Non voglio addentrarmi nell’analisi tecnica di questa pista (ancora non ultimata) perché non ne ho le competenze ne sono interessato a farlo ma da qui bisogna prendere spunto per capire come si sviluppa un piano organico, un progetto (preferibilmente redatto da professionisti) per il miglioramento degli indici di vivibilità cittadina.
Al momento possiamo affermare con certezza che la prossima apertura del corridoio centrale di piazza Duomo è un nonsense ed una contraddizione sia con la stessa pista ciclabile che con il concetto di vivibilità. Mentre città e paesi hanno il centro chiuso alle autovetture Acireale non può continuare ad andare in controtendenza. E’ un errore macroscopico ed è un insulto alla sensibilità dei cittadini acesi.
Urgente predisporre atti esecutivi per la rimozione dell’amianto a Pozzillo. Adesso alla sentenza del TAR si aggiunge quella del CGA e, quindi, è arrivato il momento di salvaguardare la salute pubblica che, come è noto, è di diretta responsabilità del primo cittadino. Altro intervento necessario che va oltre il dato simbolico sarebbe quello di abbattere, con implosione controllata, dell’ecomostro alla Timpa. Sono entrambi, amianto ed ecomostro, costi che l’amministrazione potrebbe sostenere “in danno” quindi ricevendo successivamente equo risarcimento dai responsabili.
Un’altra conquista, storia ultradecennale, deve andare sempre in direzione Timpa. Dopo decenni l’amministrazione, la Regione devono acquistare l’area della Gazzena. Un fatto che metterebbe a tacere le voci di eventuali intenti speculativi e che donerebbe agli acesi un parco suburbano di notevole bellezza. E, sempre rimanendo alla Timpa, la pulizia delle “chiazzette” deve essere un fatto ordinario e non un evento da prima pagina in occasione di Timpaviva o altre manifestazioni. Punto assolutamente da definire e progettare: un capitolato serio per la raccolta dei rifiuti urbani. Un capitolato ed un impegno che porti Acireale da un misero 4% ad un 65% di differenziata entro un anno e mezzo.
Infine sostenere gli esercenti dovrebbe essere un imperativo categorico. L’amministrazione potrebbe senz’altro alzare le aliquote comunali a chi tiene negozi sfitti o che affitta a canone superiore ai 1.000 euro. In compenso potrebbe premiare chi affitta con fitti contenuti riducendone le aliquote. Agli esercenti andrebbe anche consentito un abbonamento particolarmente conveniente per la sosta negli stalli blu e far si che durante la chiusura al traffico (nei week end) piccoli eventi, manifestazioni low cost con artisti locali ed altre operazioni creative, possano riportare gli acesi ad acquistare nei negozi del centro.
In conclusione un tema che da sempre ci sta a cuore. Gli spazi sociali e ricreativi per i bambini acesi. Impossibile immaginare una città civile con spazi zero per i più piccoli. La pista ciclabile è un segnale che da solo muore di solitudine ed affonda nel silenzio di una città che deve ancora produrre tanto per la vivibilità ed il decoro.