il 21 maggio 1972 un folle vibrò 15 martellate su La Pietà di Michelangelo, mentre gridava ‘sono Gesù Cristo‘. Da sempre considerata la più bella scultura di ogni tempo, La Pietà era stata eseguita da un giovanissimo Michelangelo poco più che ventenne, fra il 1497 e il 1500, durante il suo primo soggiorno a Roma. Alta 1,74 cm. e scolpita da un blocco di marmo di Carrara, scelto personalmente dall’artista, la scultura è di una bellezza ineguagliabile nel rappresentare la figura della Vergine Maria che tiene in grembo il corpo di Cristo appena deposto dalla croce. I dettagli anatomici, le finiture dei panneggi vengono realizzati con un realismo sublime e straordinari sono gli effetti translucidi della luce che sembra accarezzare il marmo al punto da fare de’ La Pietà un’opera d’intensità espressiva unica ed irripetibile.
Eppure, un geologo pazzo australiano, di origini ungheresi, Laszlo Toth – eludendo la sorveglianza vaticana – riuscì a colpire con un martello il capolavoro michelangiolesco per quindici volte in un tempo interminabile di 15 minuti, prima che fosse afferrato e reso inoffensivo. Riconosciuto infermo di mente, fu tenuto in un manicomio italiano per un anno e poi rispedito in Australia, dove se ne persero le tracce. La Pietà subì dei danni molto seri, ma per fortuna non irreparabili: i colpi di martello avevano danneggiato la Vergine, staccandone il braccio e frantumando il gomito, mentre sul volto il naso era stato quasi distrutto, come anche le palpebre. Il restauro – a base di colla e polvere di marmo – fu eseguito alla perfezione nei laboratori vaticani e il capolavoro – protetto da una parete di cristallo invulnerabile – continua ad essere ammirato dai visitatori di tutto il mondo che si recano nella Basilica di San Pietro.
La psichiatria ha cercato più volte di comprendere i meccanismi psicologici o le patologie mentali che spingono alcuni individui a scatenare la loro aggressività nei riguardi delle opere d’arte. A volte si tratta di puro teppismo, atti di vandalismo gratuito diffuso soprattutto nelle grandi città: graffiti, murales, gravi lesioni architettoniche. Gesti inconsulti che appartengono alla violenza tipica di ogni società urbana.
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