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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Palatupparello – Rinegoziazione Obbligata

In questi giorni la Giunta ha proposto al Consiglio Comunale di Acireale la rinegoziazione del mutuo Irfis, disatteso e non onorato a suo tempo dalla Pallavolo srl, prima proprietaria della struttura sportiva.

La vicenda è complessa e dura trent’anni ne facciamo una rapida sintesi qui di seguito.

il Comune ebbe a suo tempo a concedere in diritto di superfice, alla società Pallavolo s.r.l., il terreno destinato ad attrezzature sportive sul quale la società ha realizzato il “Palazzetto dello Sport” ,stipulando un mutuo con la finanziaria regionale Irfis, di cui non paga le rate .

L’ IRFIS avvia un’azione esecutiva per rientrare del mutuo concesso in danno della società, poi fallita, e del Comune di Acireale, terzo datore di ipoteca, il finanziamento infatti era garantito da ipoteca iscritta in favore dell’IRFIS sul bene passato al Comune di Acireale recentemente allo scadere dei trent’anni;
L’IRFIS ha, come sopra detto, sottoposto a pignoramento l’immobile ipotecato, ma il Comune di Acireale ha agito in opposizione all’azione esecutiva dell’IRFIS, nel corso del giudizio di opposizione, sono intervenute la sentenza del Tribunale di Catania n. 910 del 10.5.2011 che, accogliendo l’opposizione all’esecuzione, ha statuito che il Palazzetto dello Sport fosse un’opera pubblica non soggetta a pignoramento, nonché la sentenza della Corte d’Appello n. 418/2017 che ha riformato la sentenza del Tribunale considerando il bene facente parte del patrimonio disponibile, rilevando come l’Ente potesse in ogni caso deliberare la destinazione al patrimonio indisponibile;

Quindi ricapitolando il palazzetto viene dichiarato prima impignorabile e poi pignorabile dalla Corte d’Appello.
-il Comune ha proposto ricorso in Cassazione e con delibera consiliare del 30 agosto 2017, n. 74, ha ribadito la dichiarata natura pubblica della realizzata struttura sportiva facente parte del patrimonio indisponibile dell’Ente;
nel frattempo l’Irfis propone una rinegoziazione del mutuo non pagato per un totale di i € 3.918.662,65 ad un tasso di circa lo 0,50%, quindi molto favorevole se non fosse che secondo i piani originari la struttura sarebbe dovuta pervenire all’ente già pagata.
Il Consiglio Comunale si esprime a favore della rinegoziazione e con “Atto di indirizzo su Palasport di contrada Tupparello, presentato dal cons. Luciano Scalia ed altri”, si è impegnata l’Amministrazione:
“a) Ad aderire alla richiesta formulata da IRFIS di sospensione della procedura esecutiva immobiliare n. 931/1994;
b)A concludere entro termini strettissimi il procedimento per la rinegoziazione dei mutui ai sensi della LR. n.21/2003 predisponendo gli atti amministrativi necessari per l’esame da parte del Consiglio Comunale;
c) Predisporre tutte le azioni ed iniziative necessarie alla salvaguardia dell’immobile e a garantirne una sua prossima fruizione ed utilizzo.
d) Attivare tutte le opportune iniziative nei confronti del precedente gestore e della curatela a tutela del patrimonio dell’Ente”;

Infatti dal punto di vista economico la rinegoziazione è vantaggiosa per il Comune in quanto il CTU nella sua relazione ritiene “che il più probabile valore venale del plesso sportivo – in stato conservativo normale è uguale in c.t. ad € 6.000.000,00” e che lo stesso CTU, considerando lo stato di conservazione ritenuto “scadente”, stima il costo delle opere di manutenzione e di ripristino al lordo delle spese accessorie in € 1.720.000,00, cosicché “il più probabile valore del compendio sportivo – con gli attuali prezzi di mercato – è uguale ad € 4.280.000,00”;
Il comune decide di fare una propria stima del valore e , con altro criterio, porta il compendio sportivo ad € 7.147.151,00, valore ottenuto prescindendo dai lavori di manutenzione straordinaria –

Sembrerebbe quindi una scelta assolutamente volontaria e di buon senso se non fosse per un particolare non proprio irrilevante, infatti il Comune come scritto sopra si era opposto al pignoramento con ricorso presso la Corte di Cassazione, ma tale ricorso è stato presentato fuori tempo massimo e quindi dichiarato irricevibile.


Pertanto il Comune non aveva alcuna scelta possibile, il bene sarebbe stato svenduto all’asta dall’Irfis essendo rigettato il ricorso in Cassazione e quindi la rinegoziazione era l’unica strada percorribile, Il comune pagherà anche le spese legali 6.600€ circa del ricorso rigettato, mentre delle azioni di responsabilità penale e civile in danno della Multisport (fallita) e della curatela, pare non vi sia traccia .

Fabio D’Agata

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