Concepita e registrata originariamente come un brano fingerpicking, nello stile di Julia e Blackbird, While My Guitar Gently Weeps si è appesantita col progredire delle registrazioni, diventando praticamente un pezzo rock nella sua versione finale. Tale evoluzione tradisce anche il titolo del brano stesso, dato che la chitarra in questione non sembra piangere, quantomeno non dolcemente.
Ciò non ha impedito a questo pezzo di ottenere comunque una moltitudine di riconoscimenti, venendo tra l’altro inclusa da Rolling Stones tra le 500 più grandi canzoni di tutti i tempi e tra le 100 più grandi canzoni chitarristiche di tutti i tempi.
Del tutto indifferenti alle potenzialità di While My Guitar Gently Weeps furono invece gli altri 3 Beatles, che ignorarono in buona sostanza la canzone, spalleggiando ben poco Harrison durante le registrazioni, così che dopo vari tentativi di incisione, George ancora si interrogava su cosa fare del brano. Il disinteresse di Lennon, McCartney e Starr per il lavoro di Harrison è, in questo caso, del tutto indifendibile. È vero che il White Album (e gli album seguenti) furono più una raccolta di solisti che non il lavoro di una band, ma almeno in alcune canzoni di Lennon/McCartney la collaborazione fu ancora proficua, cosa che non avvenne per le composizioni di George.
Harrison decise allora di coinvolgere il suo amico Eric Clapton, che dopo un’iniziale riluttanza, accettò di suonare la chitarra solista nel brano. Solitamente citato come esempio di come ormai i Beatles dessero il massimo solo in presenza di “ospiti”, come accadrà nuovamente nelle sessions di Let It Be, con Billy Preston ancora una volta reclutato da George, il lavoro di Clapton è tecnicamente ineccepibile, ma non particolarmente emozionante.
George Harrison: voce raddoppiata, cori, chitarra acustica, organo Hammond (da pepperland.it)
Paul McCartney: cori, basso, pianoforte, organo Hammond
John Lennon: cori, chitarra ritmica
Ringo Starr: batteria, tamburello
Eric Clapton: chitarra solista