Parla Conte e inanella una serie di rimproveri al suo ministro dell’interno e vice. Come non essere d’accordo con le parole dell’ex presidente del consiglio, ma cosa è Salvini il presidente del consiglio (per caso) e la truppa dei pentastellati lo sapevano benissimo. Quello che dice Conte rivolto a Salvini è un dato chiaro e lo era già in campagna elettorale nazionale ed europea. I rimproveri di Conte all’ex ministro leghista sono arrivati troppo in ritardo, prima dovevano tenersi le poltrone, loro si che si sono turati il naso, per oltre un anno, e hanno fatto si che l’Italia diventasse il primo Paese ultranazionalista dell’Europa occidentale. Complici. Tra i sassolini che Conte si è tolto dalle scarpe, dalle tasche e dal petto c’è anche quello relativo alla Madonna e al rosario che Salvini, sempre più spesso, bacia e stringe tra le mani. L’aspetto della nonna che si “cala” il rosario il Salvini potrebbe anche averlo ma la storia è più delicata. Salvini con quel rosario in mano chiama a raccolta una pletora di oltranzisti e fondamentalisti di razza bianca che si rivedono in una catenina che gronda ipocrisia e chiusura mentale. La crisi diventa, quindi, mistica e per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana appare in Parlamento il volto della madonna ma solo tra le mani dell’ex ministro leghista. Un aspetto iconografico che diventa storia di un’Italia povera, piccola, ignorante che rivolge il suo sguardo alle modalità anni ’50 quando da una parte c’erano i democristiani voluti da Dio e dall’altra i “mangiabambini”. Salvini sa come interpretare il pensiero e le voglie smodate di un certo numero di italiani, Salvini non sa, però, che il progresso e la cultura sono inarretabili anche in un popolo che per una parte enorme vive ancora nelle soglie dell’analfabetismo funzionale. Se la madonna fosse davvero stata davvero presente tra le mani di Salvini non avrebbe smesso di piangere lacrime di sangue.
W la Madonna del rosario, w l’ignoranza, w il fondamentalismo.
(mAd)