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Acireale per Italia-Tunisia “VRAIE”.Il progetto del GAL per il parcheggio di Capo Mulini

Il progetto è bello e importante. Potrà cambiare la fisionomia dell’area pubblica destinata a parcheggio a ridosso del torrente Lavinaio Platani nella frazione di Capo Mulini.

“La realizzazione di uno stralcio dell’infrastruttura verde con caratteristiche di parco fluviale prevede la riconfigurazione dell’area a parcheggio finalizzata a ridurre l’impermeabilizzazione, rinaturalizzare l’alveo del torrente e ridurre il livello di rischio idraulico, l’arretramento del parcheggio per ricavare suoli da rinaturalizzare attraverso l’uso di sistemi SUDS e l’introduzione di aree verdi nei lotti privati, immaginando un processo di scambio dei diritti edificatori che consenta di stabilire norme orientate a meccanismi di premialità per i privati”.

Il progetto si chiama “Acireale per Italia – Tunisia “Vegetation pour La Réhabilitation et l’amelioration des Intersections Environnementales en Mediterranee”, (acronimo VRAIE) . Prevede un investimento di quasi 2 milioni di euro ed è coordinato dal direttore del GAL Terre di Aci, Anna Privitera. Coinvolge oltre al Comune di Acireale, i Comuni di Aci Catena, di Aci Sant’Antonio in qualità di componenti del Gal stesso, i Comuni di  Melilli e Trapani, l’Università di Palermo,  il Municipio e l’Università di Monastir e l’Università di Virtuelle di Tunisi e risponde agli obiettivi di protezione dell’ambiente e adattamento al cambiamento climatico e di conservazione e utilizzazione durevole delle risorse naturali. Partner di sostegno sono Anci Italia – Ufficio per le relazioni internazionali- e Arpa.

E’ stato presentato nei giorni scorsi al Palazzo di Città di Acireale.

«Si tratta di un programma comunitario di cooperazione transfrontaliera Italia Tunisia. E’ un bando strategico, molto difficile e prestigioso, che per la prima volta viene presentato sul territorio delle Aci. Inoltre abbiamo un partenariato di eccellenza interno e di supporto. Il progetto è stato presentato all’Autorità di gestione – Dipartimento della Presidenza Regione Sicilia e verrà valutato da una commissione mista italo-tunisina. Se approvato, permetterà di tracciare le basi per l’implementazione delle infrastrutture verdi delle Aci, come previsto nella strategia del Gal e del costituendo Contratto di fiume,- ha spiegato Anna Privitera-. Lo studio e la ricerca interessa tutto il territorio delle Aci e gli interventi riguarderanno delle barriere verdi ad Aci Catena nei pressi della via dei Mulini e Capo Mulini. Il mainstreaming del progetto riguarderà tutti i territori, ossia la metodologia per adeguarsi al cambiamento climatico e quale misura mettere in campo, in combinato con altre politiche di miglioramento ambientale».

Hanno partecipato, oltre al presidente del Gal Stefano Alì; il Comune di Melilli con il sindaco Giuseppe Carta e Antonio  Casinotti esperto in tematiche ambientali, il Comune di Trapani; Rossella Corrao del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo;  Luca Barbarossa, ricercatore associato dell’Università degli Studi di Catania e consulente tecnico del Gal il cui contributo è stato garantito dall’Associazione ingegneri e architetti acesi;  e Sami Basha, presidente dell’American University of Sicily e portavoce del partenariato tunisino. 

«Abbiamo scelto di intervenire nell’area del percorso dei Mulini, sul torrente Lavinaio Platani e sul parcheggio di Capo Mulini, che è stato realizzato con la ricopertura in asfalto e invece occorre immaginare dei sistemi drenanti che possano in qualche modo ridurre il carico idrogeologico. Il GAL è uno strumento agile, gestito esternamente alla macchina burocratica, che ha come obiettivo la realizzazione di questi progetti. Siamo al secondo progetto comunitario. Ci sono GAL in Sicilia che hanno contribuito notevolmente al miglioramento dei territorio. Il valore del GAL è avere risorse come la dottoressa Privitera che riescono a cogliere le opportunità che mette a disposizione l’Europa», ha dichiarato il sindaco Alì.

«Riprendiamo il nostro ruolo e la nostra responsabilità nel Mediterraneo.  E’ un momento delicato di transizione politica e cambiamento sociologico, bisogna fare attenzione alle esigenze del nostro territorio, ma anche di quello oltre il mare. Abbiamo punti comuni soprattutto sull’ambiente, dobbiamo confrontarci e capire cosa possiamo darci reciprocamente», ha sottolineato Sami Basha.

 Nel progetto si legge:

…Si impone la necessità, non più rinviabile, di interventi orientati a conseguire maggiore efficienza nella gestione delle risorse disponibili, al controllo degli usi del suolo e della biodiversità e alla produzione e mantenimento di servizi ecosistemici, alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti…

…Se da un canto i temi dell’infrastruttura verde e blu trovano ampio spazio nel dibattito disciplinare, che sembra aver pienamente recepito lo slittamento semantico in favore della resilienza, attraverso un cambio sostanziale di paradigma nel modo di pensare e progettare la città e il territorio, la prassi urbanistica, per contro, in particolar modo nel mezzogiorno d’ Italia e in generale per i paesi di area mediterranea, stenta ancora a confrontarsi in modo concreto con i temi dell’isola di calore urbano, del risparmio di risorse, della prevenzione del rischio, della resilienza territoriale, che a fatica vengono tradotti in politiche, pratiche progettuali e apparati normativi specifici. Ancora poche e con risultati ben lontani dalle aspettative, le esperienze di piani che veicolano tali concetti e che introducono dispositivi progettuali orientati alla costruzione di infrastruttura verdi e blu, che raramente trovano spazio nelle pratiche di governo del territorio…

…Il presente progetto, partendo da tali considerazioni, propone l’individuazione di una serie di misure strategiche a protezione dell’ambiente, del paesaggio e della biodiversità, nella prospettiva di mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico, con particolare riferimento ai rischi territoriali, garantendo inoltre la conservazione e l’utilizzo durevole delle risorse naturali….

…Alla base dell’idea progettuale vi è la consapevolezza che gli effetti negativi sul territorio, legati al cambiamento climatico, si manifestano esacerbando le fragilità territoriali già presenti, conseguenza sia di condizioni geomorfologiche, idrogeologiche e ambientali sfavorevoli, ma anche e soprattutto dell’azione antropica sempre più pressante che non tiene in debito conto le condizioni sfavorevoli legate alle pericolosità già presenti sul territorio…

…Il progetto verrà strutturato e sviluppato con l’intento di individuare strategie, misure e azioni innovative che, sebbene pensate e predisposte sull’area di studio, una consistente parte del territorio periurbano a vocazione agricola dei comuni di Acireale, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, possono considerarsi come riproducibili sull’intero territorio mediterraneo, caratterizzato da dinamiche ecologiche, ambientali, climatiche e antropiche similari e comparabili...

L.C.

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