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Alcune considerazioni sul Regolamento dei lavori in economia di ass. Nando Ardita

nando-ardita-villa-cop-defPreliminarmente รจ corretto dire che lo strumento che in atto vigeva era un regolamento del lontano 2004 sulla scia di quanto previsto da una vecchia Legge Regionale del 2002; il vecchio regolamento pur obsoleto veniva tenuto in vita e si sopperiva a tale carenza con direttive sindacali che di fatto esautoravano il consiglio di una sua propria prerogativa; qualโ€™era il motivo per cui non si procedeva con lโ€™adozione di un nuovo regolamento?

Le direttive sindacali, per come mi risulta dalle dichiarazioni che si sono fatte in questi giorni, sbandierate in nome di โ€œtrasparenza e principio di rispetto della leggeโ€ sembra โ€œsi concretizzasseroโ€ nel disporre โ€œgarette rapide e velociโ€ anche per importi minimi; cosa si intende per una โ€œbella garetta informaleโ€? Quale parte del codice dei contratti ne parla? Stante che esistono per definizione: gli affidamenti diretti, le procedure negoziate, le procedure ristrette, le procedure aperte eccโ€ฆ

Una gara o si fa secondo i crismi di legge o non si fa; e i crismi di legge consistono nel richiedere nella lettera di invito o bando il possesso sia dei requisiti di carattere generale, che di carattere tecnico economico finanziario a ciascuna ditta, nonchรฉ le adeguate garanzie per lโ€™esecuzione del contratto che la legge richiede; e fare questa procedura per importi minimi รจ un appesantimento nei confronti delle imprese e dellโ€™Amministrazione atteso che la legge โ€œsnellisceโ€ sempre e comunque nel rispetto della trasparenza, rotazione e paritร  di trattamento; probabilmente chi parla di โ€œgarette informaliโ€ si riferisce piuttosto alla trasmissione di una lettera di invito che appare avere piรน la caratteristica di una โ€œCONSULTAZIONEโ€ che di una procedura secondo legge.

Nonostante fossero trascorsi ben sette anni dall’adozione del regolamento del 2004, la vecchia Amministrazione non si รจ fatta per niente scalfire dalla entrata in vigore della L.R. 12/2011 che ha pienamente recepito il Codice dei Contratti, preferendo proseguire con direttive che di fatto continuavano ad esautorare il Consiglio Comunale, questo la passata Amministrazione ha fatto, pensando che le procedure si applicassero con direttive del Sindaco che alla fine si limitavano a โ€œdifendersi dalla cultura del sospettoโ€; perchรฉ di cultura del sospetto si tratta quando si asserisce che โ€œosservare la legge per gli importi che consentono lโ€™affidamento direttoโ€ รจ alimentare il โ€œclientelismoโ€. Ma di quale clientelismo si parla se nel regolamento รจ espressamente riportato che tutte le procedure dovranno essere applicate nel rispetto del principio della trasparenza, rotazione e paritร  di trattamento? Si รจ tornati indietro? In che senso?

Se andare avanti significa continuare a dare direttive ed esautorare il Consiglio Comunale, se andare avanti significa non munirsi di uno strumento importantissimo come un Regolamento Consiliare fatto nel pieno rispetto della legge, se andare avanti significa coltivare la cultura del sospetto anche nell’intraprendere delle procedure previste per legge, forse ha ragione lโ€™emeritoโ€ฆ.. โ€œsiamo tornati indietroโ€ perchรฉ non vogliamo esautorare il Consiglio Comunale, perchรฉ ci siamo muniti di uno strumento importantissimo che il Consiglio Comunale ha approvato con larga maggioranza, perchรฉ non coltiviamo la cultura del sospetto nell’intraprendere le procedure previste per legge e, soprattutto, PERCHEโ€™ NON VOGLIAMO LASCIARE TUTTO COMโ€™Eโ€™.

Ogni considerazione sbandierata artatamente all’insegna di un presunto mancato rispetto della LEGALITAโ€™ non mi resta che commentarla cosรฌ: โ€œu lupu di mala cuscenza comu opera accussรฌ penza….”

(Ass. Nando Ardita)

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