ACIREALE ā La storia del Cable park aggiunge un altro capitolo alla sua complicata narrazione. Eā di questi giorni la notizia che la Procura, attraverso la Polizia Giudiziaria, ha acquisito dal Comune gli atti relativi alla questione Cable Park.
La cronistoria.
Tutto inizia il giugno 2016, quando viene avviata la pratica per la realizzazione del Cable Park. Lo Sportello unico delle attivitĆ produttive del Comune di Acireale riteneva necessario, ai fini di un riscontro positivo dellāistanza attivare un procedimento di āvariante urbanistica per la conversione da zona a vocazione agricola a zona F ā āVerde pubblico; aree attrezzate a parco e/o gioco e/o per impianti sportiviā. Inoltre lāamministrazione comunale richiedeva di sottoporre il progetto a verifica di assoggettabilitĆ (VAS).
Si susseguono diverse āconferenze dei serviziā dove vengono acquisiti i pareri. Nello specifico: nulla osta della Soprintendenza alla variante urbanistica; il parere del Comune di Acireale al cambio di destinazione urbanistica dellāarea; parere dellāASP Catania; parere favorevole espresso ASP Catania distretto di Acireale; il parere di ānon assoggettabilitĆ ā del progetto alla procedura di VAS (decreto assessoriale 19/10/2017).
A gennaio 2017 la societĆ Wake Surf Center, comunica lāinizio dei lavori allo Sportello unico delle attivitĆ produttive del Comune di Acireale per la realizzazione del Cable Park. Il 31 luglio 2017 il Comune di Acireale ordinava lāimmediata sospensione dei lavori con le motivazione che era āin corso una trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio attraverso un āinsieme sistematico di interventi ediliziā per la realizzazione del āparco acquaticoā in violazione dello strumento urbanistico in quanto realizzato in Zona Agricola āEā, in assenza della varianteā. Successivamente avveniva il sequestro del cantiere da parte del giudice penale ma il sequestro venne revocato con provvedimento di PM che chiese ed ottenne lāarchiviazione accogliendo, cosƬ, i chiarimenti della societĆ . La Wake surf center affermava che āā¦il vincolo vigente ĆØ solo quello relativo alla fascia di rispetto del fiume, ed interessa una porzione di soli 2,3 ettari su 9 ettari dellāintera area di progetto.ā e āā¦per i quali ĆØ possibile procedere ad accertamento di compatibilitĆ paesaggisticaā¦ā – la compatibilitĆ paesaggistica della ā: realizzazione di n. 3 tralicci in acciaio e n. 2 plinti fuori terra in cemento armato per il pretensionamento dei cavi, realizzazione di un invaso artificialeā.
La Wake surf center ricorre, inoltre, al giudice amministrativo dove chiede: ādi ordinare allo Sportello di concludere il procedimento instauratosi con lāistanza del giugno 2016; di annullare il provvedimento di sospensione dei lavoriā.
Il 6 dicembre 2017 il Comune di Acireale ordinava la demolizione di una nuova costruzione in āviolazione delle prescrizioni dello strumento urbanistico vigenteā, del bacino idrico, basi in cemento armato, un fabbricato di circa 80 mq. un fabbricato di circa 450 mq. Lāordinanza della demolizione venne motivata in quanto, secondo il Comune di Acireale ārisulta in violazione delle prescrizioni dello strumento urbanistico vigente, in quanto opere realizzate in zona Agricola “E”, ad oggi in assenza di Variazione Territoriale Urbanistica, necessaria per l’impianto previsto Ćn progetto e in corso di realizzazione.ā . Tra lāaltro, sempre secondo le osservazioni del Comune di Acireale i ālavori eseguiti abusivamente. nel vigente P.R G ‘ricadono in Z.T.O. ‘E” (Verde Agricolo). nonchĆ© in area sottopostaā ai vincoli sismici, fascia di rispetto del torrente, parco archeologico e allāinterno della fascia di 200 mt. dal pozzo.
12 dicembre 2017, il Comune di Acireale acquisisce in conferenza dei servizi i pareri sullāesistenza di āun insieme sistematico di opereā ritenute abusive. La successiva conferenza dei servizi del 4 gennaio 2018 confermava il āpermanere delle opere abusiveā e archiviava lāistanza della Wake surf center. La societĆ impugnava, quindi, le decisioni espresse nelle conferenze dei servizi del 12 dic. 2018, lāordinanza di demolizione del 6 dic. 2017 e il provvedimento di archiviazione del 4 gen. 2018.
La Wake surf center in riferimento alle opere contestate presentĆ² quindi āunāistanza di accertamento di conformitĆ ai sensi dellāart.14 della legge regionale 16/2016, relativa agli interventi realizzati tramite CILAā, ma lā11 giugno 2018 il Comune nega lāaccertamento in quanto ritenne le opere indicate abusive. Secondo il Comune di Acireale si trattava di un āinsieme sistematico di opereā non realizzabili in zona di verde agricolo.
Il 14 agosto 2018 la Polizia Municipale redige un verbale di inottemperanza affermando che āla SocietĆ non avrebbe adempiuto allāordinanza di demolizioneā. Si va davanti al TAR. Il giudice di primo grado premette che: āPer ragioni logico-giuridico occorre muovere dallāesame delle doglianze avverso il rigetto dellāistanza di accertamento di conformitĆ (e quindi dal secondo ricorso con motivi aggiunti), in quanto il loro accoglimento inciderebbe sullāordinanza di demolizione e, conseguentemente, anche sullāarchiviazione del procedimento innanzi alla conferenza di serviziā. Un passaggio importante ĆØ quando si afferma che lāaccertamento di conformitĆ deve essere svolto con āriguardo ai singoli interventi e non, come ritenuto dallāamministrazione, in modo globaleā. Nella sentenza del TAR si affermava anche che ālāintervento descritto, al di lĆ delle specifiche contestazioni, necessita del permesso di costruireā¦ā ed ancora āIl giudice di primo grado ritiene che āal di lĆ della tipologia del titolo occorrente per la regolarizzazione delle opere originariamente realizzate solo con CILA e della eventuale carenza di documentazione (integrabile)ā. Ed ancora: ātali opere, come ritenuto dallāamministrazione, effettivamente non appaiono compatibili con la destinazione agricolaā. Il ricorso viene cosƬ ārigettatoā.
Intanto la Procura di Catania dove aver ordinato il dissequestro del cantiere, il ā7 maggio 2019ā, formula la ārichiesta di archiviazione nei confronti dei signori Caudullo Gianfranco e Rannisi Lucia inizialmente indagati per i reati edilizi relativi alle opereā in oggetto. Nella richiesta di archiviazione, tra lāaltro, si legge che in āquanto alla realizzazione del bacino, occorre dire che la legge regionale non pone alcun limite di dimensione nĆ© di destinazione del bacino medesimo, realizzabile come si ĆØ evidenziato, in difetto di titolo abilitativoā. Ed ancora āle strutture prefabbricate, sotto altro profilo, occorre osservare che le foto prodotte dalla difesa dimostrano che le strutture verticali sono collegate alla base mediante dei bulloni che, come ovvio, sono facilmente rimovibiliā¦ā.
22 dicembre 2020, lāordinanza del CGA ai fini di assumere una decisione ritiene che ĆØ indispensabile la verifica dellāesatta ādimensione della stessa, la superficie che impegna ed il rapporto tra la superficie impegnata ed il terreno di pertinenza; – le modalitĆ con le quali ĆØ stata realizzata: – se la struttura ĆØ facilmente amovibileā. SarĆ il Genio civile di Palermo che eseguirĆ gli accertamenti entro quaranta giorni dal conferimento dellāincarico, le parti potranno incaricare un loro consulente tecnico di fiducia, Il CGA fissĆ² la prossima udienza il 16 giugno 2021. Successivamente ancora uno stop dovuto al Genio Civile di Palermo che faceva sapere di non potere compiere gli accertamenti richiesti. Ed allora prossima scadenza spostata nei primi mesi del 2022.
Infine, ĆØ di questi giorni la notizia che la Procura ha ordinato il sequestro di tutti gli atti relativi al cable park.
La lunga e complessa storia del Cable Park continua.
(mAd)