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Conosciamo la scrittrice e poetessa Giovanna Alecci che ci parla del suo ultimo libro “Il mare degli ultimi”

Casualmente, durante una serata culturale, incontro una giovane ragazza e scopro che è una poetessa.
Si chiama Giovanna Alecci e teneva tra le mani il suo ultimo libro, dalla cui copertina sono stata attratta perché molto bella e significativa, inoltre, leggendo il titolo, mi sono fatta un’idea del contenuto e, incuriosita, ho chiesto se le andava di parlarmi un po’ di lei e del suo prezioso lavoro che teneva stretto tra le mani.

Ecco che nasce così la mia conoscenza con la poetessa Giovanna Alecci, nata a Rosolini nel 1980, una laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione e tante cose belle da raccontare che fanno parte dei suoi lavori letterari.
Per prima cosa chiedo di parlarmi di questo suo ultimo libro, ” Il mare degli ultimi”, che solo il titolo porta da sé a riflettere e a dare un senso a tutto quello che ogni giorno ci riporta la cronaca.

La poetessa Giovanna Alecci mi racconta che la sua passione per la poesia la accompagna da quando aveva dodici anni e da allora questa sua passione non l’ha più abbandonata ed è diventata una sua forma di comunicazione, un linguaggio che le risuona dentro e che a volte è chiaramente legato al contesto storico che viviamo: ” La morte di mio nonno è stata per me un dolore fortissimo, avevo dodici anni e iniziai a scrivere spinta da questo immenso vuoto che la sua scomparsa mi aveva lasciato ed è stato per come una terapia che mi ha aiutata ad elaborare questo lutto. All’epoca non sapevo neanche che questi miei pensieri fossero delle poesie. È stato poi il mio professore di Lettere ad aiutarmi a capire che ciò che scrivevo erano pensieri importanti e poetici.
Tutto però è rimasto lì, dentro un cassetto, fino a quando nel 2015 ho conosciuto la presidente di una Associazione che, leggendo le mie poesie, mi ha consigliato di pubblicarle perchè secondo lei erano molto significative ed esprimevano un forte sentimento.
Ho pubblicato dunque con Carlo Morrone, editore di Siracusa, la mia prima raccolta di poesie dal titolo ” Venere illusa”, poesie contro la violenza sulle donne. Nel 2018 è uscito il libro “Il mare degli ultimi”, Edizioni Carthago, un’altra raccolta di poesie sempre molto intime divise in sezioni. La prima, da cui prende il titolo il libro, è dedicata a coloro vengono da lontano, una poesia che racconta del triste destino di un giovane uomo in fuga dalla sua Africa e che arriva esanime, trascinato dalla risacca, sulle spiagge di Pozzallo.
Le poesie della sezione “I venuti da lontano” sono state anche tradotte in Arabo e la prima, che dà il titolo al libro, è diventata pure una canzone cantata da Melo Gurrieri, incisa a Torino e scaricabile su Youtube.
È un canto che racconta la disperazione degli ultimi istanti di vita di un uomo che con, il viso quasi del tutto affondato nella sabbia, riesce ancora a scorgere un po’ di quel cielo che gli prometteva libertà, sicurezza e un futuro migliore, e mentre la sua vita svanisce tutto diventa una speranza perduta.
Nel libro si trovano 29 poesie struttuarte in sezioni : I venuti da lontano; I ricordi; La famiglia; L’amore; I sensi, tutte legate tra loro da un filo conduttore che chi leggerà il libro scoprirà. La copertina è stata realizzata grazie a Lisa Barbera che ha curato pure le illustrazioni di ” Il mare degli ultimi” e de “La Venere Illusa” e abbiamo già in progetto di illustrare una favola, ” La pupa di zucchero”, che uscirà presto.
Da poco ho iniziato a scrivere il mio primo romanzo che parla di un personaggio femminile di Rosolini e racconta una storia un po’ particolare, ma per ora non posso dire altro. Aggiungo inoltre che sono un’autrice di testi, scrivo pure canzoni, collaboro per un giornale di Siracusa “La civetta di Minerva” e faccio parte di diverse Associazioni, tra queste, insieme ad Amalia Zampaglione, ” Shamoffucine”, che si occupa di ragazze che subiscono violenza.”.

La poesia di Giovanna Alecci è cuore e coraggio. Proprio così, perchè ci vuole tanto cuore per riuscrire ad esprimere così fortemente i sentimenti e a far si che chi legge possa emozionarsi e riflettere. Quando il suo cuore le parla, lei lo ascolta e le emozioni diventano poesia. L’umiltà che la contradistingue e la semplicità del suo essere, sono un richiamo ai sentimenti e l’attaccamento alle sue origini e alla famiglia diventano un linguaggio universale che, come per la musica, anche con la sua poesia entra nel cuore del lettore, accompagnandolo a riflettere e ad emozionarsi.
Per Giovanna scrivere, come appunto ci ha raccontato, è diventato indispensabile quando all’età di dodici anni perse il nonno a causa di una malattia e se la morte aveva vinto sulla sua vita devastandola, lei da essa sfuggiva scrivendo e sfuggiva pure da quellla realtà che in quel momento le faceva tanto male, rifugiandosi nella poesia che per un po’ la faceva ritornare in quel paradiso incantato e felice che era la sua fanciulezza.

Giovanna Alecci: Classificata terza nel Premio Letterario Nazionale “Cesare Pavese/ Mario Gori” di Chiusa Pesio (CN) e seconda alla settima Edizione del Trofeo delle nove Province di Modica. Nel 2015 pubblica la sua prima silloge di poesie dal titolo “Venere Illusa”, Morrone Editore, che viene presentato, tra l’altro, a Roma e a Malta. Nel 2016 Giovanna Alecci pubblica l’antologia dal titolo” Vent Noir“ per la collana “Parole in fuga“. Nel 2019 lavraccolta di poesie “Il mare degli ultimi” per Carthago Editore.

Graziella Tomarchio

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