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Covid, i numeri che bisogna conoscere

ACIREALECovid, i numeri. Al nosocomio di Acireale i posti letto per i malati da coronavirus sono 100, i posti in terapia intensiva al momento sono 8 ma presto dovrebbero essere portate a 12. Il totale dei tamponi rapidi eseguiti per studenti, insegnanti, genitori e ata delle scuole superiori di Acireale sono stati 3.122, i positivi 147, per le scuole medie inferiori sono stati eseguiti 3.786 tamponi rapidi e sono stai riscontrati 174 soggetti positivi. Il dato ASP indica per la popolazione acese 329 soggetti positivi, 17 ricoverati all’ospedale (15 ad Acireale), 4 deceduti e472 in isolamento fiduciario.

Infine apprendiamo dalla dichiarazione rilasciata a Live Sicilia del commissario ad acta dott. Pino Liberti che “i dati sono allarmanti” ci sono “6.500 positivi circa e 40.000 in isolamento fiduciario…” dato che si riferisce a Catania e provincia. Un dato eccezionalmente preoccupante.

Altri numeri sono quelli relativi al numero delle classi delle scuole medie inferiori che si trovano in isolamento fiduciario. Non abbiamo numeri certi ma possiamo affermare, dalle segnalazioni ricevute, che non sono poche.

Come dobbiamo porci davanti a questo scenario? Certamente il dibattito ancora aperto è quello relativo alla chiusura delle scuole di istruzione superiore e alla possibile chiusura (almeno fino alla fine delle vacanze di Natale) degli Istituti comprensivi (scuole materne, elementari e medie). Un dibattito che non avrebbe motivo di esistere se si riuscissero a comprendere le cifre pesanti che stanno circolando per quel che riguarda la nostra città e la provincia di Catania. Cifre che a marzo ed aprile (prima ondata della pandemia) non abbiamo vissuto ma che adesso sembra proprio che il virus non intende risparmiare la nostra isola e la nostra città

Certamente si paga a caro prezzo la dinamica italiana della fase 3. Quella fase in cui si è lasciata “alla responsabilità dei cittadini” mettere un freno ai contagi. L’effetto è stato quello del classico “libera tutti”. In tutta la Sicilia dai lidi, alle spiagge e alle città turistiche si è sciamato felicemente con poco, pochissimo senso di responsabilità. In Sardegna discoteche aperte, soldi e incassi andati a finire nelle società off-shore e un numero enorme di contagiati che ha distribuito virus a mezza Italia. Insomma adesso chi ancora pensa di poter negare che questo virus per essere contenuto ha bisogno di misure drastiche o è un macho impenitente oppure è affetta da tale ansia che si rifugia nella più classica delle rimozioni freudiane.

Ultimo dato è quello di ieri (17/11/’20) – Nuovi positivi 32.191, deceduti 731 – Percentuale tamponi/positivi 15,4%.

(mAd)

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