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GIORNATA NAZIONALE CONTRO IL BULLISMO E IL CYBERBULLISMO

Oggi, giornata nazionale contro il Bullismo e Cyberbullismo.
Secondo i dati Unesco, la percentuale di minorenni che hanno subito vessazioni, comportamenti offensivi e violenti da parte di coetanei rappresenta circa il 50℅ della popolazione giovanile.

Il bullismo, si manifestano in maniera violenta con prepotenze di tipo fisico, verbale e psicologico, azioni che perdurano nel tempo esercitati da bambini/ragazzi nei confronti di bambini/ragazzi più deboli e che vengono definiti vittime. Tutto ciò comporta anche l’esclusione sociale, la diffamazione e l’essere messi da parte intenzionalmente dal gruppo. Insomma, escluderli totalmente e annullarli come esseri umani.

L’era di internet ha alimentato tutto ciò e, oltre che l’uso da parte di molti giovani ragazzi dei social network e smartphone, favorisce i bulli nel poter intuire in rete i possibili luoghi virtuali, dove concretizzare e compiere atti violenti facendo così un uso improprio e distorto della tecnologia. Il tutto solo per colpire intenzionalmente persone indifese, peraltro facilitato dall’anonimato.

Unicef Italia ha realizzato una guida per aiutare i genitori a capire se i propri figli stiano mostrando un disagio, soprattutto in questo periodo di pandemia che ha favorito molto la permanenza on line dei giovani.

I segnali da non sottovalutare e di cui parlare con i propri figli sono spesso: mal di testa, dolori di stomaco, mancanza di appetito e disturbi del sonno. In tutto questo diventa importante il ruolo di genitori e insegnanti i quali, venendo a conoscenza di un simil problema, hanno il dovere di denunciare.

Si parla invece spesso di cyber bullismo come di un’epidemia silenziosa perché internet sembra ormai aver smaterializzato ogni evidenza. Non più il ragazzino che torna a casa con i segni sul corpo di una violenza, piuttosto qualcosa di impercettibile perché psicologica. E’ tutto online, impalpabile e ci si accorge tardi di quanto sia grave la situazione. La cosa più grave è che oltre agli adolescenti sono coinvolti anche i pre-adolescenti, dagli 11-12 anni in poi.

Il ruolo della scuola è dunque importantissimo e negli ultimi anni, su richiesta del Miur Ministero Istruzione Università e Ricerca, in alcune scuole di primo grado si prevedono dei progetti formativi per gli alunni, per un uso consapevole della tecnologia e per la prevenzione del cyberbullismo.

Durante questi incontri con i ragazzi vengono forniti esempi e casi concreti di utilizzi di Social Media, giochi on line e affini e vengono studiate le possibili risposte e modalità di reazione.

Tutto si può sconfiggere con gli aiuti giusti e le giuste attenzioni da parte di tutti.

Graziella Tomarchio

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