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sabato, Maggio 4, 2024
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La gioia malinconica della Notte di Natale per Jaci

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Natale, Natale a Jaci. A missa, preferibilmente chidda do Viscuvu a Cattidrali, che ieri ha segnato oltre il tutto esaurito anche il troppo pieno. L’auguri cu amici e conoscenti davanti ‘o zuccu, parlare della quantità industriale di scacciata ingurgitata: formalità che reiteriamo da decenni.
Ieri la musica dei Beddi e il video mapping sulla Loggia Giuratoria hanno fatto della nottata un evento di pregio.
Alle due il Centro Storico era ancora pieno zeppo di persone, tanta bella gente, tanti bei giovani.
Ho passeggiato da solo per più di un’ora, ammirando e compiacendomi della nostra gioventù.
Ragazzi, amici e figli di amici, tutti sorridenti, tutti con aria di festa.
Scambiare saluti e auguri è cosa piacevole, per amicizia, perchè sei di Fancity o perchè sei Babbo Natale, la gente ti dispensa tanti sorrisi, qualcuno forse di circostanza, ma la Notte di Natale tutto fa brodo.
Alle tre e mezza transitavo da Piazza Garibaldi, incontro Biagio Spoto, reitieriamo gli auguri fatti dinanzi allo Zucco e gli esprimo la mia felicità nel vedere ancora a quell’ora tanta bella gente e soprattutto bella gioventù in giro.
Il buon Biagio mi ha prontamente riportato alla realtà: mi ha fatto notare chi fossero quei giovani, quanti di loro non sono più ad Acireale, ma studiano e lavorano altrove: tanti, troppi.
Di colpo l’estrema gioia mi si trasforma in disincanto: si, gli stessi giovani che durante l’anno non passeggiano e non si ritrovano a Corso Umberto ma ai Navigli o a Piccadilly Circus…. si, ne avevo parlato, sono loro, quella che doveva essere la futura classe dirigente acese, l’elite, l’intelligentia….
Ah ecco, siamo diventati come i paesini del centro Sicilia quarant’anni fa, quando per l’estate o per le feste ritornavano gli emigranti dalla Svizzera, dalla Germania o dal Belgio…. quelli si sobbarcavano due giorni di treno e portavano la cioccolata, questi in un’ora di aereo sono qui, cioccolata e sigarette non ne portano, ma portano un rimprovero alla mia generazione e a quella prima della mia: il rimprovero di avere distrutto il mondo in cui li abbiamo fatto nascere, di esserci suicidati commercialmente, economicamente, socialmente, culturalmente e di esserci consegnati ai Caf e ai rizzettari.
Si certo, ieri si metteva in scena il mito di Aci e Galatea, noi siamo dei, ci crediamo dei e come i dei dell’Olimpo ci comportiamo: scerre, mal’azioni e corna sono i migliori argomenti davanti ai bar. Mica parliamo di start up…
Biagio Spoto, non so se esserti grato di avermi aperto gli occhi o arrabbiato perchè mi hai rovinato il sogno di una notte di inizio inverno….
Meglio ringraziarti, sicuramente…. grazie anche a Fausto che non ha permesso che anche tu andassi a passeggiare ai Navigli, dove forse la tua cultura e la tua sensibilità sarebbero state senz’altro meglio apprezzate.
Buon Natale Acireale, buon Natale Acesi di qua e al di là del Fago, dello Stretto, della Manica e dell’Oceano.
(babbonataledeitrunzi)

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