İstanbul escort bayan sivas escort samsun escort bayan sakarya escort Muğla escort Mersin escort Escort malatya Escort konya Kocaeli Escort Kayseri Escort izmir escort bayan hatay bayan escort antep Escort bayan eskişehir escort bayan erzurum escort bayan elazığ escort diyarbakır escort escort bayan Çanakkale Bursa Escort bayan Balıkesir escort aydın Escort Antalya Escort ankara bayan escort Adana Escort bayan

domenica, Maggio 5, 2024
Google search engine
HomeDai lettoriLibia, una guerra precedente alla nascita dell'ISIS - di Enzo Coniglio

Libia, una guerra precedente alla nascita dell’ISIS – di Enzo Coniglio

guerra-libia

C’è un particolare che solo pochi mettono in evidenza nel ricordare le ragioni che hanno letteralmente distrutto un Paese economicamente florido e le cui  schegge impazzite minacciamo mezzo mondo: e cioè che la guerra in Libia è precedente alla minaccia dello Stato Islamico (IS) e che pertanto non è politicamente possibile che l’attuale intervento militare internazionale abbia la sua motivazione nel “salvare la libertà e i valori dell’occidente minacciate dalla barbarie dell’IS”.

Forse non sarebbe male chiedere all’ex Presidente francese Nicolas Sarkozy le ragioni che lo hanno spinto ad iniziare le ostilità 5 anni fa, senza neppure avvertire il nostro Paese con uno straccio di fonogramma, come si faceva una volta, per non disturbare il suo ambasciatore in Italia.

Forse non sarebbe una brutta idea chiedergli  se fosse stato informato che il Signor Mu’hammar Ghaddafi  aveva deciso  di proporre a 14 ex colonie francesi di sostituire il Franco francese CFA con una diversa moneta africana, mettendo a rischio quel 65% di riserve depositate presso la Banca di Francia. In altre parole,  tagliare il cordone ombelicale con il vecchio colonizzatore e realizzare una effettiva indipendenza. Per non parlare degli interessi petroliferi della francese Total in Cirenaica.

Mentre invece l’italiana ENI continuava a mantenere  una posizione dominante continuando a perseguire il sogno del suo temerario fondatore, Enrico Mattei. Non si trattava e non si tratta  certamente di bruscolini ma del 38% delle ricchezze petrolifere del continente africano di cui una grossa fetta (10-11%) alimenta lo sviluppo della vecchia Europa.

O dobbiamo supporre che l’obiettivo di Nicolas Sarkozy fosse quello di abbattere il dittatore e riportare la democrazia in Libia. Facciamo fatica a crederlo essendo noto a tutti che proprio la Libia di Ghaddafi venisse posta dalle Nazioni Unite (ONU) al primo posto per lo sviluppo umano.

In questo contesto dialettico, sembrerebbe più credibile che quella guerra trovasse le sue ragioni più profonde in reali interessi geopolitici e geoeconomici che coinvolgevano con motivazioni in parte diverse, non solo la Francia ma anche l’Italia, la Gran Bretagna,l’Egitto  e i consorzi di affari tedeschi e cinesi mentre la Russia usciva temporaneamente dal gioco.

Interessi che perdurano anche oggi. In fondo si tratta di un potenziale bottino stimato in 130 miliardi di dollari che potrebbe raddoppiare in caso di riappacificazione e di ripresa dello sviluppo locale e internazionale. Un bottino a cui le diverse tribù libiche non possono e non vogliono rinunciare. Senza contare delle mire egemoniche sulla Regione dei Paesi arabi le cui sorti sono ogni giorno di più legate al futuro della stessa Libia. Mentre gli  Stati Uniti continuano nella loro funzione di officiante principale.

E la guerra all’ISIS? Riparliamone quando il quadro sarà meglio definito.

(Enzo Coniglio)

 

RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Advertisment -
Google search engine

Most Popular

Recent Comments