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domenica, Maggio 5, 2024
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Migranti, non è una novità di Enzo Coniglio

sbarco immigratiLe trasmissioni televisive dall’alba al tramonto continuano a trasmettere informazioni sui flussi migratori provenienti dalla sponda sud del Mediterraneo, unitamente ai pareri dei Soloni di turno.

Intanto i mesi passano e la situazione invece di migliorare peggiora a tal punto da far pensare che la situazione sia sfuggita di mano e che l’Italia sia rimasta con il cerino in mano.
Cerchiamo quindi di di sgombrare il campo dalla componente emotiva e di fotografare il più fedelmente possibile, quello che sta succedendo, facendo ricorso ESCLUSIVAMENTE a dati certi, accertati e condivisi.
Diciamo innanzitutto che non è la prima volta che un tale fenomeno di migrazione di massa si sia imposto come uno delle maggiori emergenze umanitarie e politiche. Il problema era vissuto con la stessa preoccupazione nel periodo post bellico tanto da convincere 16 Paesi nel 1951, a riunirsi a Bruxelles e dar vita alla “Conferenza internazionale sulle migrazioni” che ha creato il 5 dicembre dello stesso anno, il “Comitato Intergovernativo Provvisorio per i Movimenti Migratori” (CIPMME), seguito dalla Convenzione di Ginevra sullo status di rifugiato e l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR).
Il CIPMME venne successivamente potenziato e trasformato in CIME e successivamente in CIM ( Comitato Intergovernativo per le Migrazioni). Nel 1989, con la caduta del muro di Berlino, si è deciso di estendere ulteriormente il ruolo del CIM abolendo le limitazioni geografiche del mandato di tutela e riconoscendo il dovere di prestare assistenza ai profughi di tutto il mondo in collaborazione con gli altri organismi internazionali per le migrazioni. Nasceva così l’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni).
Ma, aldilà dei cambiamenti di nome e di casacca, c’è da chiedersi quanti siano i migranti che hanno beneficiato di tale servizio. Nell’immediato dopoguerra erano 11 milioni (!) le persone che si erano riversate dai Paesi dell’Est nei Paesi occidentali. Il CIME,oltre ad assicurare un aiuto generale, si occupò specificatamente del viaggio, dell’assistenza e del reinsediamento di un milione di essi, evitando fenomeni di anarchia e di collasso umanitario.
Negli anni ’60 ci si concentra sui flussi migratori provenienti dai Paesi in Via di Sviluppo (PVS). Negli anni ’70, il CIME inizia a preoccuparsi dei flussi dei rifugiati provenienti dai Paesi dell’Est, dall’Africa e dall’Asia e apre la cooperazione a tutte le categorie di migranti e rifugiati. In questo periodo, vengono ricollocati 29.000 latinoamericani e 200.000 indocinesi. Dagli anni ’80, il CIME, divenuto CIM e OIM, si occupa, grazie al nuovo trattato, di ogni tipo di migrazione e di migranti provenienti da tutto il mondo.
L’Italia partecipò in maniera egregia e sempre in prima fila dal 1951, a questa gara internazionale di solidarietà e di sussidarietà per assicurare un flusso migratorio ordinato. Dal 1952 al 1962 contribuì ad assistere all’interno del CIME, 1.230.000 migranti.
Oggi l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), è la più importante organizzazione del settore con 132 Stati membri e 17 Paesi e Organismi come Osservatori.

È quanto mai opportuno ricordare che il nostro Paese, mentre partecipava alla tematica della migrazione a livello internazionale, si preoccupava di adeguare contestualmente la propria legislazione interna soprattutto quando si è reso conto che non era più  un Paese di emigrazione ma di immigrazione.  Nel 1981 viene approvata la legge 943 nota come LEGGE FOSCHI, seguita dalla legge 39 del 1990 (LEGGE MARTELLI) con dei seri limiti in tema di integrazione. Seguirono diverse proposte di legge ma soltanto nel 1998 il Governo Prodi riuscì a far approvare la prima legge organica sull’argomento, la legge n. 40 del 1998, nota come legge TURCO- NAPOLITANO. Nel 2002, la legge 189, nota come BOSSI-FINI, pose delle limitazioni e nel 2009, la legge 94, nota come LEGGE MARONI, introdusse la rigidità del pacchetto sicurezza.

Tutte leggi ampiamente superate dalla situazione attuale caratterizzata da una immigrazione – fiume che può essere regolamentata e gestita esclusivamente con la collaborazione internazionale, come d’altronde è stato fatto dal 1951.
Ma allora perchè non si fa? Ma questa è un’altra storia che affronteremo nella prossima annotazione.
(Enzo Coniglio)

 

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