Oggi, 21 marzo, si celebra la Giornata Mondiale della Poesia. Istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale Unesco nel 1999, questa giornata, che segna anche il primo giorno di primavera, vuole riconoscere nell’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturale, della diversità linguistica, della comunicazione e della pace.
Come ci ricorda l’ex presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, prof. Giovanni Puglisi, questa ricorrenza rappresenta “l’incontro tra le diverse forme della creatività, affrontando le sfide che la comunicazione e la cultura attraversano in questi anni”. Aggiunge ancora “…tra le diverse forme di espressione, infatti, ogni società umana guarda all’antichissimo statuto dell’arte poetica come ad un luogo fondante della memoria, base di tutte le altre forme della creatività letteraria ed artistica”.
Allora, quale miglior modo per festeggiare questa ricorrenza se non quello di andare a leggere (o rileggere) qualche poesia, tra quelle che più si apprezzano, che abbiamo amato o che ricordiamo ancora a memoria? Io, approfittando anche del fatto che il 21 marzo è anche il compleanno della poetessa Alda Merini -oggi addirittura avrebbe compiuto 90 anni- ho scelto di condividere un suo componimento.
Buona lettura!
IL REGNO DELLE DONNE
C’è un regno tutto tuo
che abito la notte
e le donne che stanno lì con te
son tante, amica mia,
sono enigmi di dolore
che noi uomini non scioglieremo mai.
Come bruciano le lacrime
come sembrano infinite
nessuno vede le ferite
che portate dentro voi.
Nella pioggia di Dio
qualche volta si annega
ma si puliscono i ricordi
prima che sia troppo tardi.
Guarda il sole quando scende
ed accende d’oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole.
E se passa il temporale
siete giunchi ed il vento vi piega
ancor più forti voi delle querce e poi
anche il male non può farvi del male.
Una stampella d’oro
per arrivare al cielo
le donne inseguono l’amore.
Qualche volta, amica mia,
ti sembra quasi di volare
ma gli uomini non sono angeli.
Voi piangete al loro posto
per questo vi hanno scelto
e nascondete il volto
perché il dolore splende.
Un mistero che mai
riusciremo a capire
se nella vita ci si perde
non finirà la musica.
Guarda il sole quando scende
ed accende d’oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole
dopo il buio ancora il sole.
E se passa il temporale
siete prime a ritrovare la voce
sempre regine voi
luce e inferno e poi
anche il male non può farvi del male.
(Valeria Musmeci)