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PALASPORT DI ACIREALE – OGGI NE DISCUTE IL CONSIGLIO COMUNALE. GIANLUCA CANNAVO’: “L’amministrazione lasci il Palasport all’IRFIS”

Questa sera il consiglio comunale di Acireale sarà chiamato a discutere della questione PalaTupparello. Il sindaco Stefano Alì, reduce da incontri con avvocati e operatori del settore, illustrerà nei dettagli la complessa vicenda della restituzione dopo 30 anni e le possibili soluzioni per il presente e il futuro dell’impianto.

Il Comune dovrà da una parte definire il rapporto con l’IRFIS evitando che il 30 settembre il bene dopo due mesi di possesso vada all’asta, regolare il rapporto con la curatela, preservare l’impianto, renderlo funzionante e gestirlo.

Il sindaco Stefano Alì ha affidato la sua ricostruzione della questione al proprio profilo facebook.  

“La vicenda del Palatupparello è emblematica di come troppo spesso il Comune di Acireale sia stato sfruttato perché altri guadagnassero. In tutti questi anni il Comune ha usufruito rarissimamente dell’immobile, oggi se lo ritrova usurato da 30 anni di vita, con problematiche manutentive significative e con un debito enorme con l’IRFIS per cui è in corso un procedimento che potrebbe portare alla nomina di un custode giudiziario ed alla vendita all’asta del bene.
Non è dato sapere quanto ha incassato in tutti questi anni la curatela e come siano stati utilizzati i fondi incassati. Da comunicazioni informali il canone verso la Multisport, nel periodo di vigenza del contratto, era di circa 60.000 € annui su un immobile del valore di diversi milioni di euro. Ancora minore quello pagato in assenza di contratto. Ignoti gli interventi di manutenzione, nessuna richiesta negli anni di interventi di manutenzione straordinaria, l’accordo la prevedeva di competenza del comune. Nel frattempo il Comune è anche datore terzo di ipoteca”.  Il sindaco ci dice e sottolinea, inoltre, che il canone previsto per l’immobile sarebbe precipitato rispetto ai 570 milioni a semestre previsti in una primissima fase.
Il progetto dell’amministrazione prevede un primo passo, “il più importante”, ovvero entrare pienamente in possesso del bene. “Il precedente consiglio aveva iscritto il bene al patrimonio indisponibile del Comune. Su questa vicenda c’è un primo contenzioso che ci ha visto soccombere in appello.  Il 14 giugno abbiamo mandato una comunicazione all’IRFIS in cui proponevamo una transazione.
Abbiamo previsto l’utilizzo della L.R. n.21 del 2003 e l’importo dei mutui da rinegoziare ammonta a € 3.754.542,29. Il Palatupparello, rappresenta una struttura molto importante che sicuramente offre la possibilità di realizzare concerti, spettacoli e manifestazioni sportive di livello altissimo. Tutti gli avvocati consultati hanno sostenuto che la prosecuzione del rapporto con la Multisport non sarebbe stata possibile non essendoci stato presentato alcun contratto attivo, oltre a rappresentare una discriminazione verso tutti gli altri operatori del settore. Ad oggi non è ancora definita la proprietà e la nomina di un custode farebbe decadere qualsiasi rapporto contrattuale, la soluzione più semplice è la previsione di un bando per l’utilizzo puntuale da parte di chi sia interessato a fronte di un corrispettivo giornaliero, in alternativa di un bando che preveda la possibilità di interruzione del rapporto in caso di mancato accordo con l’IRFIS. A chiusura della transazione con l’IRFIS si potrà invece perseguire la strada di un bando con gara europea”, ha già spiegato il primo cittadino.

L’ex consigliere provinciale e amministratore locale Gianluca Cannavò si appella ai consiglieri comunali ribadendo che a suo parere si tratta di “una struttura dalla quale il Comune farebbe bene a tenersi a distanza, non avendo le competenze e le risorse per gestirlo e, cosa più importante, non essendone proprietario”. Cannavò, in un comunicato stampa, stigmatizza il progetto dell’amministrazione: “Il Comune di Acireale, attraverso il denaro della collettività, sarebbe intenzionato ad andare a comprare un immobile del costo di oltre 4 milioni e per la cui messa in sicurezza occorre almeno un altro di milione. Il tutto caricando di debiti il futuro di questa città per comprare un Palasport destinato a fare la fine del Teatro Maugeri. Un’operazione da sconsiderati che, forse, potrà interessare a qualcuno ed in questo senso nella nostra mente si moltiplicano le illazioni, per buona parte legate a qualche ramo della burocrazia. I vertici dell’IRFIS  a mio parere non hanno creduto alle loro orecchie quando si sono trovati davanti il sindaco di Acireale che, chissà per quale arcano motivo o all’insegna della massima sprovvedutezza, (vogliamo optare per la seconda ipotesi), chiedeva di pagare qualcosa che nessuno, di fatto, potrà mai togliere alla città. Il Comune, in sostanza, vorrebbe pagare debiti contratti da altri, quando invece sarebbe più logico che l’IRFIS, per recuperare il proprio credito, mettesse all’asta – attraverso il Tribunale – lo stesso Palasport, tenendo fuori da ogni contesto la collettività acese. Colui che se lo aggiudicherà pagherà la somma necessaria per soddisfare l’IRFIS, vittima della rocambolesca operazione orchestrata un trentennio orsono, ma di certo non potrà sradicare la struttura da dove si trova. Questo significa che il nome di Acireale continuerà ad essere legato agli eventi di maggiore richiamo, come è avvenuto sin qui e a costo zero per la collettività acese. Cannavò solleva dubbi ed etichetta folkloristicamente come “incomprensibile mangiasciume” la volontà dell’amministrazione: Esorta i consiglieri comunali a riflettere “per evitare che un giorno possano essere convocati dalla Corte dei Conti o dall’Autorità giudiziaria. Ai consiglieri comunali il compito di scardinare questo meccanismo che viene portato avanti come un’operazione di successo, quando invece è soltanto uno sperpero di denaro pubblico”.

L.C.

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