Nel 1889 l’ Amministrazione comunale posiziona la capanna del dazio in prossimità della chiesa dell’Indirizzo (la tassa del Dazio era una delle principali entrate economiche del Comune).
Questa baracca è stata immortalata in diverse foto e cartoline d’epoca.
In quel periodo il solerte “fraticello” fra’ Ginepro (alias Francesco Badalà Scudero) dalle colonne del “Corriere di Acireale” pubblica una sua “spiegazione” ai lettori sul significato di questa costruzione e non sottace la “contentezza” di Don Alessandro Nicolosi per tale ornamento dei pressi dell’entrata della sua dimora.
Opera d’arte
Molti assidui ed abbonati mi domandano cosa sia quella baracca o capannone, che è stato messo accanto la chiesa dell’ Indirizzo.
Mi affretto a sodisfare la loro legittima curiosità. Sappiamo che tale baraccone, è stata un’esatta riproduzione della prima casa, costruita dopo il Diluvio Universale, colle tavole che avevano servito per l’Arca di Noè. Le spese e gli studi per poterne avere il disegno, sono stati grandissimi, Ma a forza di pazienza a tutto si arriva, anco a costrurre simili capi d’opera.
Tale riproduzione era destinata a far bella mostra de sé all’Esposizione di Parigi, nella sezione che comprende la storia dell’abitazione. Per un conflitto internazionale, non poté essere spedita in tempo. Fu posta, quindi, all’Indirizzo, perché di estate, essendo quel sito molto frequentato , ognuno possa ammirarla.
Vi sono messi dei custodi, i quali a gratis e con la massima gentilezza ne fanno la spiegazione e ne fanno ammirare l’eleganza ai curiosi.
E ad onor del vero bisogna dire che chi l’ha veduto ne è rimasto inc…..antato, ma più di tutto ne è contentissimo l’amico Alessandro Nicolosi, che vede ornata di tal monumento la sua simpatica Villa dell’Indirizzo. Che uomo fortunato!
Dal Corriere di Acireale anno 1889 n° 9
