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Piccola storia di Jaci – la relazione dei danni del terremoto del 1693

Dopo la scossa di terremoto, avvenuta l’ 11 gennaio 1693, che ricordiamo distrusse intere città della Sicilia orientali nei territori dei Valli di Noto e Demona, le autorità locali e il Vicerè iniziavano la conta dei danni, inviando al governo centrale di Madrid delle relazioni dettagliate.

Tra queste su, indicazione di Aurelio Grasso, noto studioso acese, è stato possibile reperire negli archivi le relazioni delle Diocesi di Messina , Catania e Siracusa.

Nella relazione viene indicato pure il territorio Acese.

Ristretto delle Relationi havute per reparare le Chiese distrutte dall’ultimo terremoto nelli vescovati di Siracusa e Catania.

Per la Città di Acireale viene indicata la Chiesa Madre, odierna Cattedrale, il Monastero di Sant’Agata (denominato di San Benedetto), due tre chiese parrocchiali che possono essere quelle di Santa Caterina, San Michele e San Giuseppe e due conventi che possono essere quello dei Cappuccini e dei Carmelitani

Iaci reale
Per la Madre chiesa [onze] mille, e seicento 1600;
[per] tre Chiese parocchiali [onze] tre mila, e seicento 3600.
In tutto 5200.
Monastero di Monache
Un monastero, che tiene, si può reparare con le proprie rendite.
Conventi
Per dui conventi [onze] mille, e seicento 1600.

Nella relazione vengono indicate pure casali più importanti della città di Aci Sant’Antonio e Filippo

Iaci bonacosi
Per la Chiesa parocchiale [onze] ducento 200.
Iaci S.Antonio
Per la Chiesa parocchiale non si dice nella relatione, quanto vi sarà di bisogno.
Conventi
Né pure di dui conventi, che vi sono.

Iaci
Per la Chiesa parocchiale [onze] centotrenta 130.

(P.S.)

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