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domenica, Maggio 5, 2024
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Problemi urgenti del PTA di Acireale di Carmelo Musmeci resp. TDM Acireale

 

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  1. Dall’inizio dell’anno 2015 il Centro Diurno per le Demenze è stato chiuso e a tutto il personale precario non è stato più rinnovato il contratto. Ora al di là degli ottimi risultati raggiunti dal Centro, ci comunicano i parenti che i pazienti, che vi facevano riferimento, stanno vivendo questa chiusura con dolore e sconforto. Quell’attività che prima svolgevano nel Centro serviva loro a renderli più partecipi e importanti, adesso non hanno più il calore di quelle tante persone che, interessandosi a loro, li rendevano membri di una collettività che accoglie e non emargina il malato. Anche i parenti si sentono abbandonati non trovando più persone che condividendo i loro problemi li aiutavano a superarli e a non restarne schiacciati. Bisogna urgentemente riaprire i Centri, assumendo il personale, anche in altra forma, ma valorizzando la professionalità e l’esperienza acquisita da quanti in questi anni vi hanno, con grande dedizione, lavorato.
    2. Occorre, urgentemente, mettere in sicurezza i locali del PPI Pediatrico. Questo Servizio, da qualche anno in funzione nel PTA di Acireale ha numeri di utenza di tutto rispetto, facendo interventi sui bambini nei giorni in cui i Pediatri di Libera Scelta non sono reperibili. Purtroppo le recenti calamità hanno seriamente danneggiato i locali dove il centro è allocato e i segni del passaggio del ciclone non sono stati ancora cancellati (vetri rotti, finestre in parte divelte, soffitti con evidenti segni di infiltrazioni piovose…). Quindi, a nostro avviso, se non si vuole fare morire anche quest’importante Servizio, occorre un serio intervento di manutenzione e nel contempo realizzare quei lavori che lo rendano autonomo e separato dai locali della Guardia Medica (qualche accorgimento tecnico in più, come un citofono differenziato e l’apertura di una porta di comunicazione che permetta di bypassare i locali della G.M.).
    3. Da mesi ormai si verificano continui disservizi nella fornitura di presidi e di ausili per necessità fisiologiche (in particolare i cateterini monouso). Sembra che la ditta appaltatrice delle consegne (la De Rosa) non sia più in grado di assolvere a questo delicato compito. Occorre quindi fare in fretta e, riorganizzando il servizio, trovare risposte urgenti da dare alle persone che quotidianamente li utilizzano e che ci chiedono d’intervenire. Ieri l’ufficio del Provveditorato ci ha suggerito di fare mettere in contatto diretto gli utenti con la case produttrici dei presidi per avere almeno il materiale di campionatura. E’ sicuramente uno spiraglio per tamponare, ma non può considerarsi una soluzione. La Direzione dell’ASP di CT deve trovare soluzioni nuove e ultimative, e soprattutto fare in fretta.

Carmelo Musmeci resp. TDM Acireale

 

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