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Raccolta rifiuti, i numeri e le prospettive per un prossimo futuro.

ACIREALE – Si legge nel comunicato istituzionale: “I dati a consuntivo del 2019 relativi alla raccolta differenziata sono di gran lunga migliori rispetto a quelli riferibili al 2018, anche per i maggiori ricavi legati alla raccolta medesima. Non sfugge, infatti, come dalla data di insediamento dell’Amministrazione Alì si sia registrata una crescita esponenziale rispetto agli anni antecedenti al 2018 sul fronte della raccolta differenziata, testimoniata dai dati forniti dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA)”.

Andrebbe chiarito che l’amministrazione Alì si è insediata a luglio 2018 per cui da questo dato emergono due passaggi, a mio avviso, poco chiari. Il primo: “I dati a consuntivo del 2019 relativi alla raccolta differenziata sono di gran lunga migliori rispetto a quelli riferibili al 2018…” ed il successivo “…dalla data di insediamento dell’Amministrazione Alì si sia registrata una crescita esponenziale rispetto agli anni antecedenti al 2018…”. Di fatto la prima affermazione afferma che i dati del 2019 sono migliori a quelli del 2018 e, successivamente, si afferma che dalla data di insediamento dell’amministrazione Alì la crescita è stata esponenziale rispetto agli anni antecedenti al 2018. Per anni antecedenti cosa s’intende esattamente? Ovvero da che anno in avanti vengono considerati i numeri della raccolta differenziata? Non è specificato ed ovviamente questo appare nebuloso se consideriamo che la raccolta differenziata inizia con l’amministrazione Barbagallo e non prima.

Sempre dalla comunicazione istituzionale troviamo i numeri relativi alla raccolta differenziata. In questo passaggio viene specificato il periodo in cui l’amministrazione Alì ha iniziato a governare la città.

“Numeri che sottolineano l’efficacia dell’azione condotta dall’Amministrazione comunale in carica dalla metà del 2018 ad oggi, capace di elevare la percentuale della “differenziata” dal 23,34 % del 2017 sino al 51,92 % rilevato al 31 dicembre 2018 per raggiungere, poi, il 63,41 % nel 2019”. I primi dati forniti ovvero quelli che vanno dal 2017 al 31 dic. 2018 sono da accreditare per un anno e mezzo all’amministrazione Barbagallo e per i restanti sei mesi all’amministrazione Alì. Il successivo 63,41% nel 2019 è tutto relativo all’amministrazione in carica.

Ancora un passaggio della nota istituzionale. “Alla luce di tali dati è ragionevole ipotizzare una proiezione per il 2020 che possa confermare tali percentuali”. Ovviamente siamo nel campo delle ipotesi senza alcun riferimento, diciamo così, scientifico. In ogni caso la speranza, come si sa, è l’ultima a morire mentre si attende di superare la famosa soglia del 65%.

L’assessore all’Ambiente La Rosa è prudente e dichiara: “I dati esposti dall’ISPRA ci premiano e, al tempo, ci stimolano a fare ancora meglio, consapevoli di avere messo in atto tutte le misure necessarie per far sì che davvero Acireale possa recitare, come sta avvenendo, un ruolo di primo piano tra le città virtuose”.

Un altro passaggio della nota istituzionale indica gli importi dei ricavi netti relativi alla raccolta differenziata. “Il 2018 si è chiuso con una perdita di 3.661,74 euro, ma già nel 2019 è scomparso il segno “meno” dalle apposite tabelle e l’inversione di tendenza ha fatto sì che i ricavi lievitassero a ben 311.638,18 euro con una proiezione al 2020 pari a 490.445,86 euro”.

Consci che la notizia di 645 mila euro di costi in più ha suscitato un certo allarme tra i contribuenti la nota precisa che si “… tratta del primo PEF predisposto secondo le regole di recente introdotte dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) attraverso il nuovo “Metodo tariffario di gestione dei rifiuti 2018-2021” (MTR), approvato dalla stessa Autorità di Governo il 31 ottobre del 2019”. Ed ancora si afferma che “… a seguito dell’innovazione imposta dalle nuove norme, il PEF del 2020 presenta una differenza di costi pari a 654.947 euro rispetto a quello sviluppato per il 2019. Tale eccedenza, comunque, non produrrà alcun effetto sulle tariffe TARI relative al 2020, rimaste fissate agli stessi importi deliberati per il 2019”. Ovviamente verrebbe da dire! Le tariffe per il 2020 sono quelli già deliberate nel 2019 ma per il 2021 e anni successivi quali saranno? Come dovranno essere recuperate le somme relative alla differenza dei costi?  La nota afferma che “non è detto che tale innovazione debba condurre, necessariamente, ad un aumento delle tariffe”.  Ed allora come saranno recuperate le famose 654.947 mila euro?  L’assessore Daniele La Rosa indica la strada dichiarando “Determinante, in tal senso, risulterà anche lo scrupolo sempre maggiore nella corretta differenziazione dei rifiuti condotta indispensabile per favorire le auspicate riduzioni tariffarie”. Sembra evidente che solo aumentando il tasso di raccolta differenziata, quindi aumentando i ricavi che ne derivano si potrà contenere l’aumento della tari per gli anni successivi al 2020. Speriamo bene e speriamo nell’impegno civico di tutti i cittadini e che i controlli e le multe per i trasgressori possono essere da deterrente al fine di raggiungere e superare la soglia indispensabile del 65% di raccolta differenziata.

(mAd)

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