Un anno fa, il 17 settembre, Toni Licciardello, architetto, già presidente del nostro Ordine provinciale, acese, moriva. Il miglior modo per ricordarlo, da parte mia, è partecipare a chi mi segue una lettera che mi scrisse da Roma nel ’93.
Mi riempì di gioia, riceverla: con quella calligrafia serena ma ricca come di un antico manoscritto mi comunicava che sì, aderiva a un “club degli architetti” da fondare, pur di contrastare dalle nostre parti, “digiuni” e “momenti morti” , naturalmente riferendosi all’architettura.
Toni partecipò puntualmente a tutte le dieci riunioni svoltesi tra il ’94 e il ’95 al fine di dare origine al club, fece interventi stringati ma importanti sottolinenando l’importanza di non entrare in contraddizione con altre associazioni , come anche la necessità di una guida agile e sicura del club stesso.
L’auspicio e l’adesione incondizionata di Toni non furono però sufficienti a farcela. In particolare, alcuni partecipanti pretendevano che ci fosse una gestione assembleare in ogni aspetto, anche minimo, e che non si eleggesse un presidente.
Pubblico la lettera così come Toni la scrisse, e una sua foto inviatami dall’ adorata famiglia, la moglie Rosanna, i figli Cristina e Umberto.
Ivan Castrogiovanni