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giovedì, Maggio 2, 2024
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Roberto e Ingrid

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Caro Signor Rossellini, ho visto i suoi film ‘Roma città aperta’ e ‘Paisà’ e li ho apprezzati moltissimo. Se ha bisogno di un’attrice svedese che parla inglese molto bene, che non ha dimenticato il suo tedesco, non si fa quasi capire in francese, e in italiano sa dire solo ‘ti amo’, sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei.

ci sono donne che fanno la storia, e lasciano la loro impronta anche in modo prepotente, si prendono quello che vogliono, così scriveva la giovane attrice Ingrid Bergman. E il regista abboccò all’amo.

Partì immediatamente per Londra, dove la Bergman stava girando un film con Alfred Hitchcock, e le propose di figurare nel primo capitolo di quella che sarà poi la cosiddetta Trilogia della Solitudine, composta da Stromboli, terra di Dio, Europa 51 e Viaggio in Italia.  inevitabile che fra  Roberto Rossellini e l’attrice svedese, sbarcati nell’isola di Stromboli nell’aprile 1949, la passione “esplodesse”. A Stromboli i due arrivarono  sul “San Lorenzo“, un barcone da pesca lungo 15 metri, sul quale Rossellini aveva caricato cineprese, riflettori, rotoli di filo elettrico, attori, comparse, sacchi di farina e scatolette di pomodoro. Il vulcano li accolse da par suo, visto che la Bergman scrisse nel suo diario: “un semicerchio di lava rossastra lo avvolgeva, simile a un labbro insanguinato, il cono fumante, mentre un’enorme cascata di pietre scure rotolava verso il basso”. Girare il film fu un’impresa e la fatica fece sì che ad Ingrid sfuggisse un: «Maledetti questi film realisti.» Per ammansirla Roberto le regalò un piccolo bulldog nero di nome, guarda caso, Stromboli. A completare l’opera, durante le riprese avvenne un’eruzione del vulcano che fornì a Rossellini spunti per girare alcune scene di evacuazione della popolazione, che, insieme a quelle della pesca, costituiscono una specie di “documentario nel film”.

Rossellini era un rinomato sciupa femmine e non ci pensò due volte ad intrecciare una relazione con Ingrid, nonostante in quel momento fosse legato alla straordinaria attrice romana Anna Magnani. Un amore travolgente che causò non pochi scandali nell’ambiente cinematografico, in quanto sia Rossellini che la Bergman erano sposati con altre persone.
Peter Lindstrom, il marito della Bergman, chiese il divorzio ottenendo l’affidamento della figlia Pia e l’attrice, fino ad allora considerata una specie di santa, divenne un’adultera da condannare, segno della sempre più evidente depravazione di Hollywood. Anche la Magnani si vendicò girando in quella stessa estate (1949) il film Vulcano, con Rossano Brazzi, che l’anno dopo fu presentato a Roma contemporaneamente a Stromboli, terra di Dio. Al botteghino, però, Stromboli, terra di Dio stracciò Vulcano. La motivazione non fu solamente legata alla superiorità filmica della pellicola di Rossellini, ma perché nel giorno della prima, il 2 febbraio 1950, nacque Robertino, figlio di Rossellini e di Ingrid, che rubò tutto lo spazio sui giornali. Il fatto stesso che da questa immorale relazione fosse nato un figlio aumentò un ciclone di critiche e contestazioni non indifferenti. Nel giugno 1952 naquero le gemelle Isotta Ingrid e Isabella. La Bergman riuscì a riconquistare lentamente le simpatie del pubblico e la stampa, in quel periodo, iniziò a ritrarre la donna in pose da casalinga e da mamma felice, riuscì a riconquistare consensi fino a ottenere nel 1956 una favolosa offerta da parte della 20th Century Fox, per il ruolo di protagonista in una pellicola ad alto budget su Anastasia Romanov, unica superstite della famiglia dello zar di Russia. Con questo ruolo, la Bergman fece il suo ritorno trionfale a Hollywood dopo lo scandalo, agguantando l’Oscar come “migliore attrice” per la seconda volta. Se dal punto di vista lavorativo l’attrice stava guadagnando consenso e fama, stessa cosa non si può certo affermare per la sua relazione con Rossellini. L’unione si fece inevitabilmente burrascosa e la crisi sempre più visibile. Il regista romano partì per l’India con l’intenzione di realizzare un documentario (L’India vista da Rossellini) su usi e costumi di questo immenso paese. Dopo qualche tempo, ritornò a Roma con una nuova compagna sancendo di fatto la fine della storia d’amore tra i due artisti. Ingrid intanto riprese a interpretare successi (Indiscreto, La locanda della sesta felicità, entrambi usciti nel 1958) e conobbe un impresario teatrale svedese, Lars Schmidt, che diventerà il suo terzo marito nel dicembre 1958. La relazione tra Rossellini e la Bergman costituisce sicuramente una straordinaria rappresentazione di un mondo fatto di luci e ombre, di passioni fugaci e convenzioni bigotte quanto inutili. Una storia d’arte e passione, in cui il cinema ha tratto linfa vitale per raccontare volti e personaggi. 

#fancityliberinavigatori

 

 

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