La prima fase della Prima guerra d’indipendenza, l’esercito Sardo Piemontese era sostenuto dall’esercito pontificio, da quello delle Due Sicilie e dal Granducato di Toscana. Ma ben presto il Papa abbandona la lotta per timore di uno scisma seguito da Ferdinando II e dal Leopoldo. Alcuni reparti papalini al comando del gen. Giovanni Durando con alcuni reparti napoletani rimarranno sul campo a fianco dell’esercito sabaudo.
Alla fine di maggio, attraverso un plebiscito, i lombardi e i veneti votano per l’annessione al regno di Sardegna. Il voto in qualche modo è una scelta obbligata perché, sotto la minaccia di una controffensiva austriaca , non è che ci siano alternative a quella di adattarsi al disegno espansionistico sabaudo.
Frattanto il maresciallo Radetzky mette in atto la sua controffensiva: il suo piano è quello di scendere da Verona verso Mantova per poi risalire a settentrione e presentarsi alle spalle delle posizioni piemontesi. Nei pressi di Mantova le truppe austriache si trovano a dover affrontare l’accanita resistenza di una divisione toscana comandata dal gen. De Laugier , a fianco della quale operano due piccoli battaglioni di regolari e volontari napoletani. Si tratta in tutto di poco più di 5000 uomini dislocati tra i paesi di Curtatone e Montanara. Gli austriaci, nonostante la preponderanza delle loro forze (quasi 20.000 uomini), sono tenuti impegnati per gran parte del 29 maggio e hanno la meglio solo dopo durissimi combattimenti.
I piemontesi, grazie al valore dei soldati e volontari toscani di Curtatone e Montanara hanno il tempo di predisporre le loro difese, e così che a Goito, il giorno seguente – 30 maggio – le truppe di Radetzky vengono battute. La sera stessa arriva al campo piemontese la notizia che la fortezza di Peschiera è caduta: i soldati, esultanti, inneggiano a Carlo Alberto re D’Italia.
Per Carlo Alberto è l’ultima vittoria dopo di chè solo sconfitte, che dopo qualche settimana, lo porteranno a richiedere un armistizio. Atto che concluderà la prima fase della guerra.
Storia d’Italia dall’Unità a oggi – Arrigo Petacco
Immagine della battaglia stampa d’epoca