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Strutture sportive, Panebianco (GIS) Per il Palavolcan “non abbiamo mai chiesto che il bando non venisse effettuato”

ACIREALE – Dopo le dichiarazioni del presidente della consulta per lo sport del Comune di Acireale Massimiliano Trovato che chiedeva “che fosse data” alle società sportive “la gestione delle strutture sportive comunali per la durata di dieci anni facendosi carico delle utenze  ed anche della manutenzione straordinaria senza, però, pagare alcun canone al Comune”, e dopo le parole dell’assessore allo sport Fabio Manciagli quando, tra l’altro, ha affermato che “ a questo punto mi chiedo se il GIS non vuole che si faccia un bando perché ha una posizione da difendere?”, arriva la replica del presidente del GIS Paolo Panebianco.

Questa la nota del presidente del GIS Paolo Panebianco.

“In relazione all’intervista rilasciata a fancity da parte dell’assessore Manciagli tengo in qualità di presidente pro-tempore del Gis  a ribadire i concetti che in questi mesi sono stati espressi in merito alla gestione degli impianti sportivi ad Acireale. Inizio dal puntualizzare che il Gis non ha mai chiesto che il bando non venisse effettuato ma, come da tre anni a questa parte,  ha messo  in evidenza come il regolamento attuale sia inadeguato e pieno di incongruenze per ciò che concerne la realtà degli impianti sportivi e delle società sportive attuali che ne usufruiscono. L’assessore, per onestà dato che parla di una struttura idonea, dovrebbe  ringraziare il Gis che ha provveduto ai lavori necessari che permettono oggi l’emissione del bando su una struttura, contrariamente a quello che sostiene, che è sempre stata improntata alla trasparenza ed alle pari opportunità ed ancora oggi è l’unica agibile. Per ciò che concerne la valenza economica che in questo momento vale solo per il PalaVolcan e non per il Tupparello l’amministrazione pensa di possedere come bene il Madison Square Garden di New York e pertanto la possibilità di generare profitti ancora oggi non si sa su quale base di valutazione. La realtà è che il Palavolcan è come il campo comunale di viale regina Margherita però coperto ed ospita i campionati di calcio a 5, basket, pallamano e pertanto la valenza commerciale non ha motivo di esistere. Inoltre  esiste  allo stato attuale una sperequazione tra gli adempimenti chiesti alla gestione del PalaVolcan puntualmente adempiuti e le regole sull’utilizzo delle altre strutture sia da un punto di vista economico che in termini di agibilità e responsabilità. L’amministrazione precedente ,pur sollecitata, ha intrapreso a testa bassa la strada di questo regolamento che andava cambiato già da tempo dalla nuova amministrazione che anziché rivelarsi, come si definisce, innovativa, lontana dalla vecchia politica non riesce ad adeguarsi ad una legge nazionale che comuni come Torino, Venezia e Messina hanno adottato garantendo, è vero nessun profitto per il comune, la custodia e la preservazione degli impianti e soprattutto il futuro dello sport giovanile. In ultimo l’assessore si chiede se il Gis ha una posizione da difendere. Il Gis ha l’unico interesse a far si che possa continuare il movimento sportivo soprattutto giovanile e l’amministrazione qual è il suo interesse? Incassare il canone e far aumentare i costi che sostengono le società sportive e di conseguenza le famiglie e se ha l’assoluta convinzione che dal  PalaVolcan si possano generare immensi profitti perché non lo gestisce in proprio? Già ma si deve pagare l’assicurazione, la manutenzione antincendio, dell’impianto elettrico, della caldaia, del gruppo elettrogeno, la fideiussione, la tari, le utenze, la derattizzazione, gli impiegati per la custodia e la pulizia……. E soprattutto la responsabilità in capo a chi? Quesiti che, come sempre, resteranno senza risposta ma i fatti diranno se assisteremo per mano di questa amministrazione alla fine della pratica sportiva ad Acireale”.

Continua così lo scambio tra l’assessore e il presidente del GIS e della consulta per lo sport. Una querelle che speriamo venga risolta presto e bene perchè lo sport, specialmente quello giovanile, è uno strumento centrale per la sana crescita dei ragazzi e delle ragazze e dei giovani atleti. Le strutture sportive comunali hanno bisogno di essere rese tutte agibili e a disposizione delle società sportive che, come è noto, non navigano nell’oro. E’ evidente che la povertà delle strutture sportive pubbliche e il loro stato non certo di efficienza rendono la questione più complessa ma è altrettanto vero che la città ha bisogno di promuovere lo sport, di favorire l’aggregazione sociale anche per combattere la solitudine e la marginalità.

(mAd)

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