Immagino che il popolo acese, da sempre fedele osservante del verbo berlusconiano, si sia emozionato a sentire parlare di Flat Tax al 25% ed immaginando scenari fantastici si stia preparando ancora a votare in massa il cdx per gli innegabili (?) benefici che ne trarrà;)
Oggi paghiamo le tasse in maniera progressiva, maggiore è il reddito maggiore è l’aliquota applicata sui vari scaglioni.
Peccato che Tano non sappia neanche cosa voglia dire flat tax e dimentichi di vivere in una realtà povera. Ad Acireale passare dal sistema attuale di aliquote con scaglioni progressivi ad una tassazione fissa al 25% rappresenta un vantaggio per pochissimi contribuenti. Sarà sicuramente un vantaggio per quei 7 fortunati contribuenti con un reddito superiore a 300.000 € che risparmierebbero in media 73.000 € ciascuno. O gli 8 fra i 200 e 300.000 che ne risparmierebbero circa 35.000.
Incrociando però la tabella della ripartizione per fasce di reddito degli acesi con le aliquote attuali e quelle previste è semplice verificare come la Flat Tax rappresenti un vantaggio per 4.492 contribuenti, mentre risulta controproducente per 24.567 acesi. Poi ci sono almeno altre 6.000 persone per cui è inutile, essendo in cerca di occupazione o ormai sfiduciati e neanche più alla ricerca di un lavoro, per cui è indifferente non avendo alcun reddito su cui pagare tasse.
Il tutto con un costo complessivo per la collettività di circa 8 milioni di € su una imposta attuale di 133 Milioni di €. Questo è quello che serve ad Acireale?
Un giorno qualcuno forse riuscirà a spiegare la sintonia fra le politiche economiche della destra e la situazione sociale di Acireale. Io da solo non ci arrivo.
Non è che dalle altre parti arrivino segnali migliori. Quando ho sentito Di Maio scagliarsi contro Spesometro e Split Payment mi sono cadute le braccia.
Lo Split Payment è il meccanismo che obbliga tutte le Pubbliche Amministrazioni a trattenere l’IVA e versarla direttamente all’erario. Questo ha consentito e consente di evitare le numerose frodi in ambito IVA (famose cartiere che periodicamente vengono scoperte quando ormai è troppo tardi).
Lo spesometro ha sostituito quello che una volta era il registro dei clienti, obbligando a trasmettere all’agenzia delle entrate l’elenco delle fatture attive e passive. Anche questo meccanismo ha l’effetto di combattere l’evasione fiscale, male terribile che affligge l’Italia, utilizzando le risorse che oggi offre l’informatica per incrociare banche dati in modo da combatterla.
Lo spesometro è già previsto che venga eliminato, ma perché sostituito da uno strumento ancora più potente, cioè dalla fatturazione elettronica. L’approvazione della manovra finanziaria per il 2018 avvenuta il 30 novembre in Senato ha definito l’avvio della fattura elettronica obbligatoria tra privati a partire dal 1 gennaio 2019, con l’anticipo dell’obbligo per alcune casistiche. L’obbligo esiste già verso la P.A.
Peccato che anche dal PD e da Liberi ed Uguali arrivino proposte demagogiche e populiste. In più il modo in cui il PD sta predisponendo le liste penso che terrà tanti elettori vicini al centrosinistra lontani dai seggi il 5 Marzo.
(Stefano Alì)