Una bella giornata primaverile, un addobbo floreale, vestiti eleganti, la piccola folla costretta in un angusto corridoio tra le macchine che transitano “fianco a fianco” agli invitati. Il fotografo si posiziona nel lato opposto alla chiesa, avrebbe bisogno di un grandangolo spinto per immortalare tutti, se fa un passo avanti potrebbe arrotarlo un bus. Una scena barbarica quella che si consuma per i matrimoni alla Cattedrale, una scena di cui vergognarsi e uno scatto fotografico che immortala la chiara assenza di senso civico e di rispetto per le bellezze.
Per rintracciare il responsabile che ha prodotto questa scena bisogna indagare nell’impianto sociale e culturale che sembra essere difficilmente rimovibile nella nostra città. Di fatto l’immagine mostra in tutta la sua eloquenza e crudeltà l’indice pessimo di vivibilità e di senso estetico che, purtroppo, continua ad imperare al centro storico. L’isola che non c’è, la vivibilità che non si trova, auto, bus e moto che sfrecciano tra gli invitati al matrimonio. Eppure sembra che questa storia, la pessima storia dell’isola che non c’è, non trovi ancora soluzione. Sappiamo i programmi dell’amministrazione Barbagallo, sappiamo che hanno programmato la chiusura di piazza Duomo per gennaio 2016 ma non possiamo ancora farcene una ragione quando assistiamo a scene così penose.
E’ arrivato il momento di chiedere e ottenere che per l’isola pedonale, per il piano parcheggi, per il servizio navetta si faccia in fretta e bene, i cittadini sensibili, attenti all’ambiente e che desiderano vivere in una città allineata ai parametri di vivibilità, non vogliono più attendere.
(mAd)