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venerdì, Maggio 3, 2024
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Benedetto Croce, Max Weber e L’ISIS: una percezione sul cristianesimo e l’Occidente che ci costa cara di Enzo Coniglio

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Analizzando le dichiarazioni dell’ISIS, appare evidente che a fondamento delle loro azione contro Roma vi è la identificazione dell’Occidente con il Cristianesimo: uno dei maggiori nemici da abbattere.

Non ce l’hanno con Papa Francesco, sempre attento  e rispettoso dell’Islam e del suo profeta. Né tantomeno con le Istituzioni ecclesiastiche gerarchiche vaticane che sono solite seguire il Pontefice in tema di dialogo interreligioso. 

La diatriba quindi, il conflitto con annessi possibili risvolti cruenti, non è religioso e va ricercato altrove. Ma dove? 

Sono molti i documenti scritti e i comportamenti da cui prendere lo spunto per una riflessione e non certo per una analisi approfondita in questa sede. Ripeto: per uno stimolo alla riflessione. 

Iniziamo da un apprezzato uomo di cultura: Benedetto Croce,  filosofo, storico, politico e critico, tra i più influenti intellettuali italiani ed europei del secolo scorso.

Nel 1942, scrisse un breve saggio, lui liberale e in conflitto con le autorità cattoliche, dal titolo significativo: “perchè non possiamo non dirci cristiani” Afferma:  ” Sono profondamente convinto e persuaso che il pensiero e la civiltà moderna sono cristiani, prosecuzione dell’impulso dato da Gesù e da Paolo. ”  Come dire che il fondamento storico della civiltà occidentale sia il cristianesimo. 

 Ma anche recentemente e con altre motivazioni, Giovanni Paolo II, chiedeva che la Costituzione europea fosse fondata sul cristianesimo.

Fuori di casa nostra, ma negli stessi anni, in Germania per l’appunto,  un altrettanto illustre storico, filosofo, sociologo ed economista, Max Weber, scriveva una opera magistrale: “L’Etica protestante e lo spirito del capitalismo.” 

E così, sia in ambito cattolico che in quello riformato della “protesta” si sottolinea la centralità fondante del pensiero e dell’etica cristiani con tutte le conseguenze a livello locale ed internazionale trattandosi appunto di una religione e di un “sistema egemone” non solo in quello religioso, ma anche in quello etico, sociale ed economico. 

Il mondo arabo e islamico ne restano fuori, soggiogati e in parte vittime.soprattutto dei due maggiori Paesi cristiani protestanti: Stati Uniti e Gran Bretagna e che quindi devono essere puniti e comunque colpiti anche e soprattutto in quei principi che sarebbero il fondamento dell’Occidente: i principi cristiani e con loro, Roma e il papato, centrali e non solo simboli del Cristianesimo!

E dire che la realtà fattuale, vista dal Vaticano e dal Papa, è esattamente opposta: questo Occidente non si comporta da Occidente cristiano e lo stesso Papa chiede un rivoluzione a 360 gradi. 

Ma è evidente che la diatriba non è religiosa e neppure si tratta di uno “scontro di civiltà”, perchè ambedue le aree accusano una falsa interpretazione dell’Islam da parte dell’ISIS, e della Bibbia da parte dei governanti e dei  fedeli. 

E così la religione non sembra più essere l’oppio dei popoli ma  un poderoso instrumentum Regni. 

E così sia.

(Enzo Coniglio)

 

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