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Fiorella Mannoia, 40 anni di carriera.

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Fiorella Mannoia festeggia 40 anni di carriera con un evento all’Arena di Verona il 7 settembre.

Al concerto parteciperanno tra gli altri, Loredana Bertè, Niccolo Fabi, Enrico Ruggeri, i Negrita e, dulcis in fundo, Noemi, la cantante che si è esibita più volte con Fiorella Mannoia ed insieme sono state protagoniste del duetto “L’amore si odia”.

Qui di seguito, l’intervista rilasciata da Fiorella Mannoia al Corriere della Sera, in occasione dei 40 anni di carriera.

Comincia con i ricordi, con un passo indietro ai tempi d’infanzia, l’intervista di Fiorella Mannoia al Corriere della Sera, rilasciata a 40 anni dall’inizio di una fortunata carriera.

Mannoia, oggi 61enne, ripensa ai tempi in cui il padre le raccontava le storie delle opere per addormentarla.

“Vissi d’arte, vissi d’amore… Ancora oggi non c’è volta che senta l’ouverture della Traviata senza che mi metta a piangere perché mi torna in mente lui”.

Quel lui è un padre a cui Mannoia deve molto, a cui deve prima di tutto un affetto costante, l’affetto che l’ha fatta crescere. Ma è l’intera famiglia, in realtà, a emergere come essenziale per la cantante nell’intervista del Corriere.

“La mia famiglia non mi ha mai né ostacolata né eccessivamente incoraggiata: mi hanno lasciata libera di scegliere. E nessuno è cambiato con me: mio fratello e mia sorella spesso dimenticano se è uscito un mio disco. Mi fa piacere: tutto è come prima”.

Eppure di strada Fiorella Mannoia ne ha fatta da quando, grazie a “Quello che le donne non dicono”, è diventata nota al grande pubblico. Proprio di quel momento della sua vita ora dice:

“Lì ho deciso che cantare sarebbe stato il mio destino”.

Un punto di svolta, un bivio. Anche il momento a partire dal quale, racconta ancora la stessa Mannoia, ha cominciato a dire no per inseguire il sogno delle canzoni d’autore.

Un percorso fatto anche di importanti amicizie, perché occorre sempre imparare qualcosa e portare con sè qualche “pezzettino d’altri”. Mannoia ricorda in particolare il legame con Fabrizio De Andrè.

Eravamo seduti vicini a un concerto di Fossati: ero diventata rossa, mi batteva il cuore. Per me non è stato un musicista ma un maestro di vita. Dopo alcuni minuti di silenzio, ho approfittato del buio e gli ho detto cosa significava per me. Lui non ha detto niente. E mi ha abbracciata”.

De Andrè (e non lui soltanto) fu una grande fonte d’ispirazione. Ma anche qualcosa di più perché, per Mannoia, noi tutti siamo in fondo “quello che abbiamo sentito, letto, il risultato delle nostre esperienze”. Chi sono, però, i migliori maestri? Dopo i genitori, probabilmente gli insegnanti. “Forgiano gli esseri umani, le menti del futuro”, dice ancora la cantante al Corriere. “Per questo il discredito che buttano sulla scuola mi urta e indigna tantissimo”.

Un capitolo, poi, sulla femminilità. Nell’età della maturità, Fiorella Mannoia ammette:

Ho scoperto di essere bella a 50 anni e da lì ho iniziato a giocare con la mia femminilità. E gli uomini, l’amore?

“Ho avuto storie molto lunghe… passati i primi tempi di passione, si traducono in quotidianità. Forse, ora che ci penso, gli uomini con cui sono stata non mi hanno mai fatta sentire così tanto bella, no. Forse da dieci anni a questa parte ho un fidanzato che me lo ricorda”.

Niente matrimoni, invece, e forse anche perché i figli “non sono arrivati”. Cosa che un tempo l’ha fatta soffrire ma per la quale non ha voluto cercare “percorsi alternativi” perché, spiega al Corriere della Sera, “canalizzano la tua attenzione solo su quell’aspetto come se fosse l’unica cosa che conta”. Col passare degli anni il dolore se ne va. L’amore, invece, rimane. Per questo, Mannoia non esclude di potersi, un giorno, finalmente sposare. “Perché no? Può darsi”.

Il resto è l’emozione del palco, è una vita scandita dai concerti e poi quel senso di gratitudine che si sente davanti al pubblico. “Mi hanno fatto il regalo più grande, la libertà”.

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