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I conti del Carnevale e la rigenerazione dei legami sociali

Ci siamo arrivati, quota cento giorni è già superata, ma ancora dei conti del Carnevale 2019 nemmeno l’ombra. 

Mad, qui su Fancity, proprio ieri l’altro, ha fatto un excursus cronologico molto preciso su come siamo arrivati sino ad oggi (https://www.facebook.com/photo.php?fbid=2379929215620694&set=gm.1307724666068730&type=3&theater&ifg=1), sottolineando come “in tutta questa storia si è potuto notare la poca voglia di chiarezza e trasparenza” e mettendo in evidenza l’autoreferenzialità che deriva sia dai termini usati in determinate circostanze, come ad es. “aria fritta”, che quella che promana “dall’arroganza di tutti quelli che non hanno voluto ascoltare non solo le critiche ma neanche qualche buon consiglio”.

Eppure, il termine trasparenza sembrava essere tornato di moda proprio con il Movimento 5 Stelle, fino al punto di diventare nell’uso corrente quasi un tutt’uno con l’onestà e la limpidezza morale.

Anche nel programma dell’attuale amministrazione troviamo un intero titolo su “Efficienza, trasparenza amministrativa e politica”, e stupisce non poco il non poter conoscere ad oggi se c’è stata una perdita (come l’On. D’Agostino ed il Consigliere Di Re hanno affermato in tempi diversi) o se si è raggiunto il pareggio di bilancio oppure ancora se siamo davanti ad un avanzo di gestione.

Una cosa è tuttavia certa: c’è una grossa parte della nostra città che chiede di conoscere il dato esatto ed a questa popolazione non viene data ad oggi alcuna risposta. Ed è un grosso limite di chi ci amministra.

La consapevolezza delle proprie capacità ma anche dei propri limiti, sarebbe già una competenza importante. In quanto consente di porsi degli obiettivi concreti, di misurare il proprio impegno col metro del possibile, del reale. Ma nel caso del carnevale sembra si sia perseguita tutt’altra strada.

Il fatto poi che tra i banchi della maggioranza in consiglio ci siano anche operatori sociali, che per la loro esperienza dovrebbero essere abituati a questi ragionamenti, a “costruire il dato” e non, come purtroppo appare, a tollerarne la mancanza, non fa altro che aggiungere ulteriori perplessità.

Eppure è del tutto evidente che la trasparenza aumenta la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, che è cosa di fondamentale importanza in tempi di relazioni fragili (quando non aggressive), di disuguaglianze in aumento, di sfiducia, di impoverimento, di evaporazione dei legami sociali, di fragilità delle reti supporto, di esclusione sociale, di vulnerabilità diffusa, ecc. 

Anche il welfare cittadino risente della mancata trasparenza, proprio perché sta in piedi solo se è “dentro un atto di fiducia”. La vita si è allungata, i bisogni delle persone vanno pertanto affrontati per un tempo più lungo. Penso ai malati cronici, agli anziani, ai disabili. Il benessere di queste persone non può essere più collegato esclusivamente al fluire nelle casse comunali – peraltro molto discontinuo e sempre più esiguo – di risorse. Magari utili per mettere su qualche prestazione, e fare qualche bella foto. Ma che non possono essere sufficienti. Bisogna cambiare ottica. 

E come vogliamo cambiarla se siamo autoreferenziali e prigionieri degli schieramenti, dei ruoli? Lontani dalla voglia di creare conoscenza, donarla e condividerla con altri, non riusciamo a riconoscerla quale presupposto necessario per immaginare insieme nuove soluzioni ed opportunità.

Così rimaniamo legati a miti analoghi a quello del buon selvaggio, e facciamo riferimento a presunte positività insite nelle relazioni sociali degli anni passati, per la difficoltà che incontriamo, e che alimentiamo anche con le nostre scelte, nel costruirne di nuove nel qui ed ora.  

Ma se il welfare locale è anche riconoscere che la “mia vita è un pò anche la vita dell’altro”, del mio vicino, del mio concittadino, allora la mancata risposta alle richieste da più parti avanzate sui costi del Carnevale, ci porta sulla strada sbagliata. 

Su quella strada dove non sembra più giusto continuare ulteriormente a camminare.

Buoni conti a tutti

(Nello Pomona)

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