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Il Carnevale e la Quaresima. Il bisogno insopprimibile di verità

“La verità la cercano coloro che sono in grado di sopportarla”. Tina Anselmi,  grande politico cattolico che contribuì da Ministro all’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale e che fu Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica P2, quelle parole doveva averle maturate e sofferte durante quel lungo periodo di attività politica.

Che riflessione possiamo trarne noi cittadini già confusi da continui episodi di dichiarazioni contraddittorie ma tutte provenienti dall’interno di un’area politica che possiamo far coincidere con quella che supporta l’amministrazione attuale acese? E che oggi assistiamo all’ennesima querelle?

Partiamo dai fatti. Una TV locale il giorno 11 ottobre u.s. nel suo profilo Facebook posta un proprio servizio sulla programmazione per il prossimo Carnevale 2020.

Il giornalista nel servizio fa chiaramente riferimento al fatto che “Il calendario degli eventi carnascialeschi si incrocia con la settimana della Quaresima: particolare che aveva suscitato qualche perplessità in città. Il Programma è stato sottoposto al Vescovo Raspanti che ha espresso parere favorevole, per una volta senza code polemiche”.

Chi ascolta ha qualche perplessità, che viene però subito smentita dall’intervista (contenuta nello stesso post) al nuovo Presidente della Fondazione del Carnevale avv. Gaetano Cundari che così si esprime: “Credo che il Sindaco abbia ampiamente illustrato quali erano le motivazioni che portavano a richiedere la possibilità di sforare in Quaresima con le manifestazioni carnascialesche. Il Sindaco stesso mi ha assicurato che il Vescovo non ha eccepito alcunché rispetto a tale sforamento, cosa che tra l’altro moltissimi carnevali fanno…”.

Poi l’avv. Cundari aggiungerà che la scelta si giustifica con le possibili condizioni meteo avverse che potrebbero verificarsi nei weekend del periodo e che potrebbero non far rientrare la Fondazione nelle spese da sostenere per “la chiusura del circuito” e non far ottenere la giusta remunerazione a quelli che investono sul  carnevale.

Che dire? sembrerebbe davvero #tuttapposto.

Purtroppo però, secondo un copione già visto in altre due importanti occasioni, con una puntualità degna del miglior marchio di fabbrica di orologi svizzeri, arriva una dichiarazione del nostro Vescovo che, devo dire, è sembrato parecchio arrabbiato. E che smentisce categoricamente.

In una intervista ad un’altra emittente TV locale, infatti, mons. Raspanti, così replica: “Non sono stato mai, per nessuna ragione e da nessuno, interpellato circa questa Programmazione. Io ero fuori quel giorno, lo vengo a sapere quando torno e nessuno mai mi ha chiesto parere. Mi dispiace che forse si siano sparse notizie assolutamente false su un mio coinvolgimento, approvazione e non approvazione delle date. Sul contenuto sono assolutamente contrario, l’ho detto al sig. Sindaco, a questa Programmazione che invade una festa religiosa molto importante, millenaria, di un grande gruppo religioso….”.

Non solo. A mio modestissimo parere il nostro Vescovo, nominando nel suo discorso le Parrocchie, e dichiarando di appoggiarne le eventuali iniziative, fa anche un nemmeno tanto velato invito alle coscienze dei cattolici a riflettere su quanto sta per accadere in Quaresima in Città…

A questo punto però, il discorso sullo slittamento del Carnevale in Quaresima passa in secondo piano. In primo rimane una domanda: chi sparge “notizie assolutamente false” sul coinvolgimento del Vescovo nelle scelte di programmazione del Carnevale? 

Fancity sente allora l’avv. Cundari che ha parlato di equivoco: “E’ stato un grande equivoco. Il sindaco ha ritenuto che ci fosse stata una benedizione da parte del Vescovo e questa cosa si è tramutata circa due mesi fa nella pubblicazione dei bandi con le date che il nuovo Cda ha confermato e che qualche giorno fa abbiamo visto tutti nel pre-programma.”

Come dire che il Sindaco avendo incontrato il Vescovo più di due mesi fa, e parlando con lui delle date del Carnevale, ha ritenuto che Mons. Raspanti non avesse nulla da eccepire sulle stesse.

Però quest’ultimo, in premessa alla sua intervista, è stato chiarissimo: non è stato mai chiesto il suo parere in merito. Mai. Né due mesi fa, né ora.

Allora qualche contraddizione è persino sin troppo evidente. 

Al solito però, la ricerca della verità non ha molti seguaci (torna la grande lezione di Tina Anselmi!) e questo provoca un’ulteriore delusione, oltre alla naturale confusione. E noi non siamo certo confusi e felici.

Parafrasando Watzlawick sembra che in città nulla sia diventato più difficile da sopportare che una serie di giorni privi di affermazioni poi regolarmente smentite.

Parliamoci chiaro, direbbe il buon Paul: dove e cosa saremmo senza le continue occasioni per essere poi smentiti? “Esse ci sono, nel vero senso della parola, dolorosamente necessarie”.

(Nello Pomona)

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