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sabato, Maggio 18, 2024
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Il ruggito del Coniglio

coniglio-copStranezze delle maschere, misteri della cartapesta. Quella cartapesta che in inverno alle prime gocce d’acqua rimane in cantiere (giustamente) ma che in estate può, al contrario, rimanere bellamente sotto il temporale, al sole e alle intemperie. La formula estiva prevede il nulla e nel nulla, quindi, ci sta anche il fatto che i carri allegorici possono diventare poltiglia. Ovvio l’incasso dei premi è già avvenuto ed ogni giorno che restano fuori sono soldi per i carristi. Ma a noi cosa interessa? Nulla perché quando si parla di soldi per il carnevale sembra ancora, è allucinante, che tante persone non sanno che stiamo parlando di soldi nostri, del denaro dei contribuenti: compresi quelli per il ridicolo parcheggio estivo.

E’ stato interessante notare come il presidente della fondazione, il signor Antonio Coniglio, abbia voluto etichettare chi ha osato mettere in discussione i carri sotto il temporale, come il disfattista che vuole che il carnevale chiuda i battenti. E’ stato bravo, un vero ruggito demagogico e populista che ha prodotto qualche fidelizzazione e un timido coro di ultras alle sue spalle. “Vai avanti Coniglio”, “Forza Coniglio”, “Grande presidente” ed altri cori che fanno popolo ma di cui non siamo interessati perché non si cerca la popolarità ma la ragione delle idee e la concretezza dei contenuti.

Un primo pezzo della fondazione è saltato. Rosita Romeo lascia perché “non è possibile continuare a spendere tanti soldi, non è il momento storico”, ma un altro pezzo arriva rapido, è il dottor Antonio Belcuore che, il presidente della fondazione del carnevale forse non sa, pensa esattamente tanti dei rilievi che personalmente ho mosso alle edizioni acesi del carnevale. Perché il carnevale di Acireale è una manifestazione che oggi possiamo serenamente configurare come provinciale e conservatrice. Non vogliono essere questi termini ideologici ma di metodo. Ed il metodo conservatore del presidente Coniglio è evidente e non è mai stato smentito dai fatti. La conservazione sta nel potenziale decisionista del presidente che lascia la parola solo a chi di fatto, svolgerebbe altra funzione. Il presidente ritiene di avere ricevuto una nomina politica (è vero, tristemente vero) è quindi alla politica deve dare conto dimenticando, però, che l’arte e gli eventi, devono camminare su di un binario che nulla deve avere a che fare con la politica. Poi, è ovvio, che ad Acireale non avendo un assessorato al Turismo (ne ha la delega il sindaco, che conta come sua esperienza nel settore la prima edizione del VivAci e nient’altro) le cose vanno senza alcuna programmazione, senza la minima progettualità.

Il presidente della fondazione del carnevale, comunque, porta nel suo palmares il fatto di aver tentato di mettere qualche pezza alla Cittadella del Carnevale che da sempre è stato un luogo pericoloso per i lavoratori , un posto dove “è sempre piovuto dentro”. Eppure diventa un merito continuare a spendere soldi pubblici per recuperare una struttura a sua tempo pagata con soldi nostri. Rattoppare è il simbolo della Sicilia perdente.

Intanto Coniglio firma le carte, mette impegno, cura il rapporto con i carristi (non con tutti riesce l’operazione flirt) e va avanti. Le dimissioni di Rosita Romeo sono state rubricate come “troppi impegni personali”, le riunioni con i carristi che per poco non facevano volare le sedie in testa, passano in silenzio (ma noi abbiamo fonti troppo precise per ignorarle) e l’arrivo di Antonio Belcuore qualcuno lo vorrebbe spacciare come “nomina politica”, forse sottovalutando le capacità e le idee dello stesso Belcuore.

“Vai avanti” Coniglio anche l’ex sindaco Nino Garozzo è con te…. Ovviamente il re della conservazione e della stagnazione non poteva che condividere le non scelte del presidente “solo i carri fermi non mi convincono” ed è l’unico appunto che la truppa della conservazione dello status quo sa e vuole dire.

Concludendo. Il carnevale è tradizione acese, sono soldi pubblici e sono fatti collettivi. Il carnevale non è di proprietà dei carristi ne della fondazione, è patrimonio della città. Per tali motivi continueremo a perseguire la linea concreta e feroce della conoscenza dei fatti e la divulgazione di ogni modalità che prevede la spese di un milione di euro l’anno. Poi che noi siamo per la crescita sociale e per l’aiuto alle famiglie svantaggiate è fuori discussione ma sappiamo bene che per il carnevale gira un certo indotto ma lo stesso non è per la ricchezza collettiva, è un fatto privato e assai circoscritto.

(mAd)

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