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venerdì, Maggio 3, 2024
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La democrazia costa e devono essere soldi spesi bene. Invece di chiedere l’elemosina bisogna chiedere vivibilità.

barbagallo

Il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo con determina sindacale del 31 marzo 2016 riduce la sua indennità, quella del vicesindaco e degli assessori del 20%. E’ un errore ma, ancor più, è un inutile cedimento alla demagogia, è un far parte del coro della vandea popolana.

I cittadini che arrivano con grande difficoltà a fine mese, quelli che non lavorano, quelli che si spaccano la schiena per 12 ore al giorno con paga misera e al nero, quei cittadini che crescono i figli indebitandosi, che vedono i loro figli perennemente disoccupati, quelli che vedono i loro ragazzi e le loro figlie tornare ad emigrare non devono chiedere, in preda alla rabbia, che la politica costi meno ma che la politica sia efficiente, sincera, concreta, capace di rispettare la delega ricevuta e dare,organizzare, rendere fruibili i servizi per la collettività. Ai sindaci, ai politici in generale, bisogna chiedere onestà, capacità di intercettare le esigenze dei concittadini e fare di tutto per soddisfarli.

Cosa abbiamo ottenuto con un risparmio ridicolo che ci porterà quel 20% in meno delle indennità degli amministratori? Nulla. Nulla cambia con la riduzione dell’indennità e si vi sono inefficienze e lentezze queste continueranno a persistere, se vi sono incapacità queste perdureranno a prescindere dall’entità dell’indennità. Non mi sconvolge un sindaco che “guadagna” 5.000 euro lordi al mese mi indigna, invece, un sindaco che non ascolta i cittadini, che non si rende conto delle necessità, che non si occupa del sociale, della povertà, dell’emergenza abitativa, dei pericoli nelle strade urbani ridotte a colabrodo.

Il modo per punire i politici incapaci non è certamente richiedere la riduzione della loro indennità ma non sottostare a nessuna pressione, votare chi merita e non l’amico o il parente, colpirli con la matita, alle urne. Invece un popolo abituato al voto inutile, volgare, sotto pressione è un popolo di “clienti”, un branco senza testa che pensando di risolvere le questioni in maniera individuale sconvolge ogni forma di senso collettivo, ogni forma di comunità e di interesse generale.  Un popolo adagiato su scelte elettorali prive di ogni coraggio, incapace di cambiare, spesso ignorante, spessissimo incapace di operare una scelta non ideologica ma almeno di valori. Niente, si è solo capaci di richiedere che i politici riducano le indennità ma di concreto, di serio, di costruttivo non si chiede mai nulla.

La realizzazione e la valorizzazione di parchi urbani, di spazi sociali, di luoghi per i bambini sono una priorità. La rimozione dell’amianto è priorità, strade sicure è priorità. Darsi un progetto e seguire un percorso è priorità visto che dagli agrumeti alle terme tutto è morto e seppellito. Invece si gioisce per l’elemosina del 20% e l’amministrazione incassa qualche miserevole applauso.

La canea torna a cuccia.

(mAd)

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