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L’Aquila, per la ricostruzione una Woodstock del jazz

FRESU

Seicento musicisti, a partire da Paolo Fresu direttore artistico, 100 concerti, 20 postazioni e 12 ore ininterrotte di note. Sarà davvero “una Woodstock del Jazz”, come l’ha ribattezzata il ministro dei Beni culturali e del turismo, Dario Franceschini, quella in programma all’Aquila il 6 settembre. Un evento unico per la musica italiana e internazionale, che per un giorno riunirà grandi maestri e nuovi talenti, band e orchestre, ovvero “Il jazz italiano per L’Aquila”, tutti insieme e a titolo gratuito in una maratona di concerti con gran finale in Piazza Duomo.

Un atto di solidarietà verso la città colpita dal sisma, ma anche un’occasione per “il meglio del nostro jazz – spiega Franceschini – Un fenomeno che non è di nicchia, ma di eccellenza a livello internazionale, anche se troppo a lungo non lo abbiamo valorizzato abbastanza”. L’idea nasce dall’esperienza dello scorso anno del Buskers Festival di Ferrara, che portò all”Aquila la sua anteprima.

“Sarà il più grande evento di Jazz mai organizzato in Italia – prosegue Franceschini – ma insisteremo perché ogni anno ci sia una giornata a dimostrare quanto L’Aquila abbia voglia di rinascere. Non bastano i restauri: la città deve tornare a vivere il suo centro storico. E sono contento che questa maratona sia dedicata al Jazz perché – spiega – il Jazz è proiettato verso il futuro. Come diceva Miles Davis, ‘non suonate quel che c’è già, ma quello che non c’è'”.

“La popolazione all’Aquila – dice il vicesindaco Nicola Trifuoggi – è ancora sotto shock per il sisma di sei anni fa. Ha bisogno di sentire la vicinanza della solidarietà. Oggi la città è ricostruita al 97-98% della periferia. Il centro storico è più difficoltoso, ma entro la fine dell’anno contiamo di far partire i lavori per l’asse principale e le strade adiacenti”. Intanto, “il concerto porterà la popolazione a riscoprire i luoghi più suggestivi, come il Conservatorio”.

Dalle 12 alle 24, si suonerà davvero ovunque, in 20 postazioni disseminate tra le gru dei cantieri e i monumenti che stanno tornando a vivere. Un percorso musicale, indicato man mano dalle marching band, che comprende anche la Basilica di S. Bernardino, la Fontana delle 99 cannelle, il Chiostro di S. Domenico. (repubblica.it)

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