İstanbul escort bayan sivas escort samsun escort bayan sakarya escort Muğla escort Mersin escort Escort malatya Escort konya Kocaeli Escort Kayseri Escort izmir escort bayan hatay bayan escort antep Escort bayan eskişehir escort bayan erzurum escort bayan elazığ escort diyarbakır escort escort bayan Çanakkale Bursa Escort bayan Balıkesir escort aydın Escort Antalya Escort ankara bayan escort Adana Escort bayan

giovedì, Maggio 2, 2024
Google search engine
HomeIl PuntoL'autonomia, fonte di progresso primario per le Regioni, gli Stati e le...

L’autonomia, fonte di progresso primario per le Regioni, gli Stati e le Unioni di Enzo Coniglio

sicilia autonoma art 1Nell’articolo del 16 gennaio:”L’autonomia negata, essenziale per il rilancio della Sicilia,” abbiamo ricordato a grandi linee,  il modello dello sviluppo adottato nel dopoguerra e le ragioni della mancata implementazione dello Statuto autonomistico Siciliano. Vale ora la pena approfondire ulteriormente l’importanza del tema della autonomia nello sviluppo delle Regioni, degli Stati nazionali e della Unione di Stati.

La nostra Costituzione   ci ricorda che “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i princìpi fissati dalla Costituzione… La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento…. Il Friuli-Venezia Giulia, la Sardegna, la Sicilia, il Trentino-Alto Adige/Südtirol e la Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottati con legge costituzionale.”. 

L’autonomia quindi non è una prerogativa specifica della sola Sicilia, ma costituisce il fondamento dell’ordinamento dello Stato italiano per una considerazione molto semplice che potremmo così sintetizzare: “Lo Stato italiano è composto da tante Comunità locali con storie, tradizioni e potenzialità diverse che vanno riconosciute e potenziate nella convinzione che la forza dello Stato dipende dalla forza di ogni singola Comunità. Alcune realtà locali, come la Sicilia ma non solo, meritano una particolare attenzione sottolineata da Statuti speciali autonomi adottati con legge costituzionale.” 

L’autonomia non rappresenta un privilegio ma la struttura portante dello Stato italiano che noi consideriamo “Il nostro Paese” e la Sicilia “la nostra Regione” o, se preferite, “la nostra Nazione”, nell’accezione più comune del termine che non ha nulla di ideologico e che approfondiremo in un successivo intervento. Stato e Nazione non necessariamente si identificano.

A ben vedere, la filosofia autonomistica ricordata a livello costituzionale nazionale, la riscontriamo con connotazioni simili, in procedure fondamentali adottate costantemente dalla Unione Europea ed in particolare nella modulazione dei Fondi comunitari, assegnati tenendo in debito conto non soltanto la situazione complessiva degli Stati unitariamente intesi ma delle singole Regioni, soprattutto di quelle il cui Prodotto Interno Lordo (PIL) è inferiore almeno del 30% rispetto a  quello comunitario, con l’obiettivo di rafforzarle,  farle convergere ed evitare dicotomie e discrasie.  

Per questa ragione, all’inizio di ogni periodo di programmazione dei fondi, compreso quello attuale 2014-2020, l’Unione Europea (UE) chiede alle Regioni nelle condizioni ricordate, di elaborare un “Quadro Strategico Regionale (QSR). Questa filosofia vale per il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (Fesr), per il Fondo Sociale Europeo (Fse), per il Programma di Sviluppo Rurale (Psr), per la Pesca, per le infrastrutture e per molti altri aspetti non secondari. Non si tratta quindi di regalie ma di una autentica filosofia di sviluppo “regionale” autonomo. 

In questa logica, costituisce un fatto gravissimo non utilizzare i fondi assegnati alle Regioni in convergenza, come la Sicilia, o peggio ancora, utilizzarli con interventi a pioggia e/o non finalizzati oppure distoglierli e utilizzarli a fini diversi.

E questo avviene appunto quando la Regione non ha elaborato un solido Piano di Sviluppo autonomo regionale o non è in grado di implementarlo, e quando un Presidente regionale, si appiattisce sul livello nazionale, barattando la propria “incosistenza politica” con le forze nazionali. E questo è il caso drammatico e, vorrei dire al limite della illegalità,  che sta vivendo la Sicilia di Rosario Crocetta e l’Italia di Matteo Renzi.

Tradimento della Costituzione e delle Norme comunitarie? Non esageriamo…. Ciascuno esprima il proprio giudizio e partecipi attivamente al dibattito su questi temi vitali approfondendo le norme e le dinamiche attuative. Ogni contributo può risultare fondamentale, come quello offerto dal prof. Gaetano Armao, che con determinazione e competenza professionali ha avanzato dei rilievi e delle denunce presso gli organi nazionali ed internazionali competenti, che si stanno rivelando fondate e che dovrebbero essere condivise ulteriormente dalle forze politiche e sociali della Regione, come la rinuncia di Crocetta al contenzioso con lo Stato che avrebbe permesso di recuperare diversi miliardi di Euro; oppure l’ultima presa di posizione sul bilancio regionale 2016, per non parlare delle norme speciali utilizzate e applicate in ambito comunitario sulla situazione di insularità, del tutto ignorata dalle forze politiche siciliane, con grave danno e limitazione per lo sviluppo dell’Isola.

Nel denunciare una situazione del genere, il rischio o meglio la certezza è quella di confondere il risultato di una analisi approfondita e responsabile con una presa di posizione politica e di campo che non è affatto, trasformando tutto in una sorta di “opportunismo politico” e di “giochi elettoralistici”. Un comportamento da “personaggi”della politica gridata o, se preferite, di difesa delle posizioni di “kapocchietti” di bassa lega che trovano il tempo per tutto, tranne quello per studiare, analizzare, approfondire ed agire di conseguenza.

Anche questa nota rischia di fare la stessa fine ma continueremo imperterriti nelle nostre analisi e invitiamo le Istituzioni e i professionisti degni di questo nome ad offrire il loro contributo dialettico, con il solo obiettivo di risollevare sia la nostra “alma mater siciliana” che la stessa Italia e, così facendo, assicurare un futuro migliore ai nostri figli che devono rimanere il focus di tutte le nostre azioni.

(Enzo Coniglio)

 

RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Advertisment -
Google search engine

Most Popular

Recent Comments