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Le Opere incompiute: un nuovo primato che umilia la Sicilia di Enzo Coniglio

crollo pilone

Diciamocelo con franchezza: siamo assolutamente ridicoli a tal punto da preferire, io personalmente, una classe politica siciliana impresentabile ad una popolazione sadomasochista che sa di essere sull’orlo del baratro, dove ha condotto i suoi stessi figli, e non fa nulla per salvarsi dal  disastro totale; e continua ad attendere…Godot! E me ne vergogno con me stesso. 

Qualche esempio? Prendete il caso della nettezza urbana: basterebbe che ciascuno di noi differenziasse i rifiuti per creare un consistente risparmio, ridurre le  tentazioni mafiose riscontrate nel settore e lasciare  ai nostri figli e nipoti una Sicilia migliore. Ma è così difficile capire una verità così elementare?

Un altro esempio da manuale. Il risparmio della risorsa idrica. Anche le pietre sanno che il 75% del suolo siciliano è a rischio desertificazione e che fra qualche decennio, l’acqua sarà più cara del petrolio e che le future guerre si faranno per accaparrarsi questo bene prezioso. Eppure la nostra rete idrica è letteralmente un colabrodo. Perdiamo oltre il 60% dell’acqua!  Rifare la rete idrica deve essere la prima infrastruttura da chiedere a furor di popolo all’amministrazione comunale, regionale e nazionale. 

E invece, cosa facciamo noi, cari concittadini? Ve lo dico citando un dato significativo recentissimo. È stata appena pubblicata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l’anagrafe delle opere pubbliche di rilevanza nazionale o regionale rimaste incompiute. Da questa anagrafe sì evince che le opere attualmente incompiute in tutta Italia sono 868. 

E che le opere incompiute in Sicilia sono ben 215, un quarto del totale! Con tutte le necessità e le priorità che abbiamo. Al secondo posto si colloca la Calabria con appena 93 opere, seguita dalla Puglia (81), dalla Sardegna (67), dal Lazio (54)… Tra i più virtuosi, la Val d’Aosta con una sola opera e la provincia autonoma di Trento con alcuna opera incompluta. 

Continuiamo a lamentarci, a strapparci le vesti, a gridare al mondo intero che siamo vittime di un complotto… Ma quando capiremo che la politica è gestione delle risorse e che i politici vanno scelti con estremo rigore etico e competenza professionale. E che il clientelismo è il nostro grande e imperdonabile nemico. 

Un po’ di orgoglio e dignità umana e professionale, per favore!

(Enzo Coniglio )

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