Ce lo siamo chiesti come affrontiamo il rischio sismico noi ad Acireale?
Abbiamo visto quante costruzioni che sono venute giù nel recente terremoto del Centro Italia.
Con una scossa di analoga potenza e durata, quante case resisterebbero?
Le norme antisismiche sono recenti, ad Acireale esistono numerose case fatiscenti, semidiroccate, pericolanti, quelle che sono a sicuro rischio, ma i palazzoni costruiti nel grande sacco edilizio degli anni 60/70 che resistenza avrebbero?
Buona parte dei palazzi pare che non siano stati costruiti con il sistema delle travi a rovescio, bensì poggiano sui plinti.
L’umidità di risalita quanto avrà inficiato la solidità di queste costruzioni, intaccando il ferro dei pilastri?
Le zone del Corso Italia, Piazza Europa, Corso Sicilia, Viale Regina Margherita, San Martino, Via Salvatore Vigo e Piazza Dante, costruite con ferro e cemento, quanto sono più sicure delle case vecchie dei Morti, di San Domenico, San Michele, Chiazza e Carmine fatte con pietre e calce?
Una mappatura del rischio sismico delle singole zone della Città, con i rischi connessi esiste?
Nei lavori di ristrutturazione viene richiesto l’adeguamento sismico?
Il Comune, ovvero la Protezione Civile come si comporta nei confronti del rischio sismico nel nostro Comune?
Esistono agevolazioni e contributi per coloro che apportano migliorie ai loro fabbricati per consolidarli e renderli resistenti ai terremoti?
Ad Acireale, così come ad Acicatena ed in tutti i comuni dell’hinterland, quanto ha influito l’abusivismo sul rischio sismico, ora che siamo consci dei danni all’equilibrio idrogeologico?
Chiunque ne capisca qualcosa, Tecnici, Amministratori e liberi navigatori informati, ci illustrino a cosa possiamo andare incontro.
Siamo un territorio a rischio sismico, come ci potrebbe andare a finire?
(santodimauro)
